Ti prendo e ti porto via, Niccolò Ammaniti
Ciao a tutti! Oggi vorrei pararvi di un autore italiano che sto scoprendo ora. Non è facile parlare dei suoi libri, ma mi sono piaciuti così tanto che io proverò a fare del mio meglio. Lo scrittore in questione è Niccolò Ammaniti e il romanzo di cui vi parlerò è "Ti prendo e ti porto via".
A Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. In questa periferica maremma di paludi e zanzare, di bar e casette affacciate sul nulla di una strada provinciale si svolgono due storie d'amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, è sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore psicopatico, è introverso, sognatore, e la vittima preferita dei bulli del paese. Graziano Biglia è tornato a Ischiano, con la sua fama di chitarrista sciupafemmine e il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. E tra i due, in apparenza lontani come i pianeti di due galassie, nasce un'attrazione. Una folla di creature strambe e grottesche si muove attorno ai protagonisti, come nella scia di un vento elettrico e vorticoso.
Recensione
In questo periodo mi sono fatta prendere dalla lettura delle opere di Ammaniti perché grazie a lui sto riscoprendo il surrealismo tragicomico di diversi romanzi italiani. Basta pensare a Benni: fin dalle prime righe di "Ti prendo e ti porto via" viene spontaneo associare Ammaniti a questo autore per il particolare stile di scrittura e narrazione.
In effetti, Niccolò Ammaniti negli anni 90 veniva catalogato nel gruppo dei Cannibali, dei giovani scrittori il cui stile era proprio di questo genere e che quindi venivano collegati a Stefano Benni.
La trama fin da subito mi ha ispirato: conoscendo già lo scrittore di fama immaginavo che sarebbe stato un racconto incredibile e pieno di novità e, in effetti, è proprio la descrizione adatta per questa storia. Dai personaggi assurdi ai luoghi surreali questo romanzo è straordinario e particolarmente interessante.
I protagonisti rendono sicuramente la trama molto caratteristica. I principali sono quattro: Pietro, Gloria, Graziano e Flora.
Pietro piano piano prende sempre più importanza nella storia. Durante la narrazione subisce una trasformazione che lo cambierà fino a farlo diventare ciò che è nel finale (di cui parlerò meglio dopo). Mi piace molto come personaggio perché ho un debole per quelli che appaiono un po' sfigatelli. È nella mia natura, ma non credo di essere l'unica. Insomma, un po' tutti facciamo sempre il tifo per chi pare più sventurato e Pietro è esattamente così: senza amici e sconnesso dal mondo reale, ma di una dolcezza e una tenerezza che io, che mi sto facendo ogni giorno più emotiva, ho amato tantissimo. Se leggerete questo libro preparatevi a fare il tifo per lui in ogni situazione.
Gloria non è fondamentale, ma più avanti lo diventa. Non c'è un granché da dire perché fin dalle prime righe si coglie il carattere forte e irriverente. È un personaggio molto interessante proprio perché non è approfondito e quindi non è facile comprenderla tutto. E poi con Pietro... essendo una quattordicenne è comparso subito il mio lato romantico.
Graziano è lo stereotipo del playboy ultra quarantenne che, ad un certo punto, vuole cambiare vita, anche se essendo un cretino patentato (detto in modo pratico) non ci riesce. Fa una serie di scelte sbagliate inaudita, ma non credo sia così male: comunque il personaggio è interessante da scoprire.
E, alla fine, ecco il mio personaggio preferito (insieme a Pietro): Flora. Lo so, sono un po' ripetitiva per il fatto che i miei personaggi preferiti sono sempre donne e un po' sfigate, ma sono fatta così. Pietro è la grande star del romanzo, ma Flora è tutta una scoperta. Mi piace sempre scoprire la storia di un personaggio così misterioso e Flora è proprio così. La sua storia non è super positiva, non è una fiaba, ma comunque rende il tutto più affascinante.
Con questo punto della storia complicata di Flora ci colleghiamo al finale: l'unica cosa che mi è venuta in mente è stata "che bomba". Pensate a tutto ciò che vi aspettate da questa storia: okay, stravolgetelo. Non potete neanche immaginare cosa succederà e con ciò ho detto tutto. Comunque, uno dei finali più belli di sempre.
Poetico, appassionante e emozionante: Ammaniti trascina nella narrazione di questo romanzo in un modo unico.
Curiosità
Vasco Rossi ha scritto una famosa canzone (che si chiama proprio "Ti prendo e ti porto via") ispirandosi a questo romanzo. Per di più ha dichiarato di aver avuto l'idea di girare un film omonimo.
Inoltre il libro è stato tradotto anche in inglese con il titolo "I'll steal you away".
Questo probabilmente sarà l'ultimo post prima di Natale, perciò auguro a tutti buone feste.
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