Anna, Niccolò Ammaniti
Ciao a tutti! Oggi vorrei tornare con l'ultima recensione dell'anno (forse...). Si tratta di un altro libro di Niccolò Ammaniti, ovvero "Anna".
In una Sicilia diventata un'immensa rovina, una tredicenne cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono piú, dovrà inventarne di nuove.
Recensione
Ciò che rende particolare questo romanzo è che è fantascientifico, del genere di un futuro improbabile ma non troppo. Proprio ciò che io adoro.
In un atmosfera molto alla "The Walking Dead", Anna si ritrova in una Sicilia disastrata abitata solo da bambini. Questo è successo a causa di un epidemia chiamata la Rossa (che a me ricorda la Morte Rossa di Edgar Allan Poe) che ha ucciso tutti gli adulti e che, per il momento, ha salvato i ragazzi, lasciandoli da soli nella lotta per la sopravvivenza.
Anna è una di loro: insieme al fratellino Astor cerca di sopravvivere in un mondo senza regole. Tutto cambia però quando Astor viene rapito: Anna comincia a cercarlo armandosi di un coraggio immenso, di cui darà prova durante tutto il racconto.
Infatti il punto forte di Anna è proprio questo: la forza che tira fuori nei momenti duri. Quando si parla di romanzi del genere c'è sempre l'idea del protagonista forte e coraggioso che, senza mai darsi per vinto, supera ogni difficoltà. Anna, alla bellezza di tredici anni, è la protagonista perfetta ed è un personaggio che imparerete poco a poco a conoscere. Il mio prototipo di personaggio perfetto, come ormai dovreste sapere, è quello di una ragazza forte e coraggiosa, piena di forza di volontà e intelligenza che sa utilizzare al momento giusto. Ovviamente Anna rispetta questi canoni ed è subito entrata a far parte della mia top ten delle protagoniste dei libri.
Mi è piaciuta tantissimo l'idea del quaderno della madre (quasi commovente) e ancora di più quella della ricerca del fratello. Il loro rapporto rende il libro molto più emozionante. Per di più il viaggio di Anna diventa molto affasciante: mentre cerca il fratello scopre sempre qualcosa di nuovo sul mondo dopo l'epidemia. Nella mia testa mi sembrava vederla camminare e di sentire "This is the end" mentre lei osserva il disastro che ha intorno, come in "Apocalypse Now".
La ragazza però ha un altro obbiettivo: andare in Calabria per vedere se lì i Grandi sono ancora vivi. Una parte molto avventurosa e appassionante che finisce in modo un po'... strano.
E cui ci colleghiamo con il finale: appena finito il libro ho guardato mio padre (che mi aveva consigliato di leggere questo romanzo) e gli ho detto "Stai scherzando vero?". Comincio a pensare che Ammaniti con i suoi finali voglia farci soffrire, perché non fa capire un cavolo di nulla. Nonostante ciò, rende ancora più affascinante un romanzo che di suo lo è già.
"Anna" dimostra ancora una volta la bravura di Niccolò Ammaniti, che qualunque genere scriva è un maestro nel farci emozionare.
Frase preferita:
“Alla fine non conta quanto dura la vita, ma come la vivi. Se la vivi bene, tutta intera, una vita corta vale quanto una lunga. Non credi?”
Curiosità
Ammaniti ha dichiarato di aver avuto l'idea per questo romanzo quando, su una spiaggia, aveva osservato un gruppo di bambini giocare e organizzarsi autonomamente , senza nessun adulto. Solo col tempo l'idea si è concretizzata nel personaggio di Anna.
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