La zona cieca, Chiara Gamberale
Ciao a tutti! Torniamo con una recensione di un altro libro di Chiara Gamberale. Mi ero ripromessa di leggerlo, e adesso, eccomi qui con la recensione de "La zona cieca"
Trama
La zona cieca è tutto quello che gli altri colgono di noi ma che a noi (inevitabilmente e maledettamente) sfugge. Lo sa bene Lidia Frezzani, che ogni giorno nella sua trasmissione radiofonica "Sentimentalisti anonimi" riceve confidenze di persone totalmente confuse, e che s'innamora di Lorenzo, uno scrittore quarantenne arrogante e fascinoso, totalmente annebbiato dal suo narcisismo. Comincia una storia d'amore dai ritmi serrati, fatta di bugie vere o supposte, smascherate, di tradimenti e piaceri perversi: quello che prova Lidia nello schiantarsi contro l'imperturbabilità e l'apparente indifferenza di Lorenzo, e quello di Lorenzo che sembra godere nel lasciarla fare. In un crescendo di tensione e pathos, di abbandoni e colpi di scena, all'improvviso a Lorenzo arrivano le misteriose lettere di Brian, uno sciamano. Che ha un nome, un'anima e un passato, ma non ha un volto: ma si dimostrerà molto più reale di ogni reale persona...
Opinione
Lasciando perdere il fatto che non mi ricordassi se "cieca" ha la I (che disagio...), sono molto contenta di potervi parlare di questo libro.
Mi ha fatto piacere leggere ancora i fatti di Lidia e Lorenzo, che sono anche i personaggi del libro "Adesso". anche se non credo siano antecedenti al nuovo romanzo. Ci sono certe cose che lo fanno capire, ma niente spoiler.
Nei romanzi il tema dell'amore è ricorrente, e per questo certe volte sembra quasi banale. Credetemi, se leggo un'altra storia di due ragazzi totalmente diversi che prima si odiano e poi si innamorano a Parigi o a New York vomito. Però, per qualche strana ragione, quando la Gamberale parla di amore non è mai banale e prevedibile. Riesce a narrare storie d'amore normalissime in modo straordinario e ogni volta ti fa emozionare. E ve lo dice una che quando si tratta di amore non si emoziona facilmente.
Ci sono due tipi di romanzi che mi piacciono proprio: quelli in cui l'autore riesce ad entrarti in testa e quelli in cui tu riesci ad entrare in testa ai personaggi. Nei libri della Gamberale la gente può riconoscersi, ma con al sua narrazione ti fa entrare nella testa dei personaggi e ti sembra quasi di conoscerli, come se fossero amici o parenti. Per il tempo in cui leggi, tu sei quel personaggio e provi esattamente ciò che prova lui. Questo mi è successo quando ho letto "La zona cieca", ma non solo: con tutti i libri di quest'autrice pazzesca, per tutto il tempo della lettura, mi sono sentita come i protagonisti e ho provato le loro emozioni. Ho provato la desolazione di Chiara in "Dieci minuti" e ho sentito la sua voglia di rialzarsi; ho provato la sensazione del sottovuoto di Erica e ho cercato l'amore per Tea in "Quattro etti d'amore, grazie"; ho sentito le emozioni contrastanti di Lidia quando ha conosciuto Lorenzo in questo romanzo e la sua voglia di ricominciare quando ha conosciuto Pietro in "Adesso". Questo per dire che la cosa migliore che un autore possa fare è riuscire a far innamorare il lettore dei suoi personaggi. E credo che adesso in pochi riescano a farlo come Chiara Gamberale.
Cosa posso aggiungere di più su questo romanzo? È pazzesco, anche se semplice; straordinario, anche se assolutamente ordinario. Chiara Gamberale riesce a narrare l'Amore con la A maiuscola come nessun altro riesce a fare. Vi consiglio questo romanzo pienamente.
Nei romanzi il tema dell'amore è ricorrente, e per questo certe volte sembra quasi banale. Credetemi, se leggo un'altra storia di due ragazzi totalmente diversi che prima si odiano e poi si innamorano a Parigi o a New York vomito. Però, per qualche strana ragione, quando la Gamberale parla di amore non è mai banale e prevedibile. Riesce a narrare storie d'amore normalissime in modo straordinario e ogni volta ti fa emozionare. E ve lo dice una che quando si tratta di amore non si emoziona facilmente.
Ci sono due tipi di romanzi che mi piacciono proprio: quelli in cui l'autore riesce ad entrarti in testa e quelli in cui tu riesci ad entrare in testa ai personaggi. Nei libri della Gamberale la gente può riconoscersi, ma con al sua narrazione ti fa entrare nella testa dei personaggi e ti sembra quasi di conoscerli, come se fossero amici o parenti. Per il tempo in cui leggi, tu sei quel personaggio e provi esattamente ciò che prova lui. Questo mi è successo quando ho letto "La zona cieca", ma non solo: con tutti i libri di quest'autrice pazzesca, per tutto il tempo della lettura, mi sono sentita come i protagonisti e ho provato le loro emozioni. Ho provato la desolazione di Chiara in "Dieci minuti" e ho sentito la sua voglia di rialzarsi; ho provato la sensazione del sottovuoto di Erica e ho cercato l'amore per Tea in "Quattro etti d'amore, grazie"; ho sentito le emozioni contrastanti di Lidia quando ha conosciuto Lorenzo in questo romanzo e la sua voglia di ricominciare quando ha conosciuto Pietro in "Adesso". Questo per dire che la cosa migliore che un autore possa fare è riuscire a far innamorare il lettore dei suoi personaggi. E credo che adesso in pochi riescano a farlo come Chiara Gamberale.
Cosa posso aggiungere di più su questo romanzo? È pazzesco, anche se semplice; straordinario, anche se assolutamente ordinario. Chiara Gamberale riesce a narrare l'Amore con la A maiuscola come nessun altro riesce a fare. Vi consiglio questo romanzo pienamente.
Curiosità
Già nella trama viene spiegato esattamente cos'è la zona cieca: è ciò che gli altri sanno di noi, ma che noi non sappiamo. Due scienziati hanno fatto uno studio su ciò che noi conosciamo su noi stessi e ciò che gli altri sanno di noi, chiamato Schema di Johari. Ecco al pagina di wikipedia che spiega meglio:https://it.wikipedia.org/wiki/Schema_di_Johari
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