Adesso, Chiara Gamberale (e il racconto di una nuova esperienza)

Ciao a tutti! Sono tornata dall'Irlanda. Sono arrivata due settimane fa che piangevo perché avevo paura di non stare bene e sono tornata piangendo ancora, perché ho vissuto così tante belle esperienze che mi rimarranno sempre nel cuore. Ho parlato di un libro un po' di tempo fa, "Noi siamo infinito". Il titolo del romanzo deriva da una frase che inizialmente non avevo capito molto: "In quel momento, ci siamo sentiti infinito". Non avevo davvero colto il senso della frase, ma dopo questa esperienza credo di essermi sentita infinito anch'io. Tutte le volte che andavo in discoteca, tutte le volte che camminavo per Dublino con un frappuccino in mano e il sole in faccia, tutte le volte che parlavo con gente nuova e magari dicevo una serie infinita di cavolate, ma non me ne importava nulla, mi lanciavo. Durante il talent show quando sono arrivata terza (è una storia lunga e divertente, non perdo tempo a raccontarla. Dico solo che il mio immeeeeeenso talento mi ha portata a vivere nuove esperienze), durante le gite, dove cantavamo tutti insieme in pullman, e persino durante le lezioni, che nonostante fossero di QUATTRO ORE erano leggere e interessanti, mi sentivo sempre immensamente felice. Non ho sentito la mancanza di nulla (a parte della mia famiglia, della pasta e della pizza. Ma gli irlandesi lo sanno cucinare un sugo come si deve?).
Io sono una di quelle persone che quando succede qualcosa di negativo si ripete sempre di guardare il lato positivo, e di solito funziona pure. Ma questa volta, quando ho preso il pullman per andare in aeroporto, il lato positivo non l'ho visto e sono scoppiata in lacrime. Non credo che scorderò facilmente questo viaggio.
Ah si, il figo dai capelli rossi l'ho davvero incontrato! Mi sono presa una leggera leggera leggera cotta, ma sapevo alla perfezione che non poteva andare (è un po' grande...). Non sono scema, lo so che non posso stare con un ragazzo molto più grande di me, però mi piaceva parlare con lui, salutarlo, stalkerarlo a colazione... È fra la prime cose che mi mancheranno dell'Irlanda.
Sono veramente felice di avervi un po' parlato della mia esperienza, ma ora arriviamo alla recensione di oggi. Finalmente sono riuscita a leggere questo libro e sono molto contenta di consigliarvelo: "Adesso" di Chiara Gamberale.


Trama
Arriva un momento, per ognuno di noi, dopo il quale niente sarà più uguale: quel momento è “adesso”. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero di un passato difficile lui: si incontrano. Si fermano. Lidia prova a svincolarsi da una vita piena ma frenetica e da Lorenzo, il suo primo grande amore. Pietro invece chiede a se stesso il permesso di essere, semplicemente, felice, ma scopre quanto l’accesso alla felicità preveda un contatto con il dolore... La storia finirebbe qui se non fosse che Chiara Gamberale stavolta lancia a se stessa la scommessa più alta: raccontare l’innamoramento dall’interno. Grazie a una voce narrante a tratti sognante a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, le paure dei due protagonisti.

Opinione
Ho trovato questo libro molto più complesso degli altri due i Chiara Gamberale che ho letto. Forse è più adatto per un adulto, ma non per questo non mi è piaciuto. Amo il modo di scrivere di Chiara Gamberale, credo che sia una delle scrittrici italiane migliori del momento, e anche in questo romanzo non mi ha delusa. Il modo in cui riesce a farti entrare nella testa dei personaggi è pazzesco. 
Come in "10 minuti" e "Quattro etti d'amore grazie" anche in questo libro non ho potuto fare a meno di amare i protagonisti e di appassionarmi alla loro storia d'amore pagina dopo pagina.
Piccola opinione personale sui protagonisti: in genere io ammiro di più sempre il personaggio femminile. In particolare nei libri della Gamberale i personaggi femminili hanno ruoli importanti. In questo libro, però, ho apprezzato tanto la storia di Pietro, il protagonista maschile. Non che i capitoli che parlano di Lidia siano noiosi, anzi. Nelle storie d'amore però c'è sempre lo stereotipo della donna fragile e debole, che non crede più nell'amore. In questo romanzo però anche Pietro da l'idea di un uomo disilluso, che dopo il divorzio con al moglie non nutre più la speranza di trovare il vero amore.
Cosa che ho davvero davvero apprezzato che alcuni capitoli erano dedicati ai personaggi secondari. Ad esempio qualche capitolo era dedicato alla psicologa di Lidia oppure alla ex di Pietro. E mi faceva impazzire il fatto che i personaggi secondari arrivavano a conoscersi! Magari al collega di Pietro incontrava un ex di Lidia e così via.
Come tutti i libri di Chiara Gamberale sono sicura che "Adesso" non deluderà le vostre aspettative.

Curiosità
Questa è bella, non la sapevo proprio. Il nome della protagonista, Lidia, era già stato utilizzato in altri due libri: Le luci nelle case degli altri  e Zona cieca (che a quanto ho capito è proprio un prequel). Appunto mentale: leggerli entrambi.

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