Serie TV: When they see us

Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di una delle serie che mi ha più colpito quest'anno. È un pugno nello stomaco, una visione sicuramente non molto semplice ma che resta impressa nella memoria dello spettatore. Si tratta di "When they see us", miniserie di quattro puntate originale Netflix.
Titolo originale: When they see us
Anno: 2019
Ideatore: Ava DuVernay
Cast: Jharrel Jerome, Asante Black, Caleel Harris, Marquis Rodriguez, Niecy Nash


Per il trailer cliccate qui 

Nella primavera del 1989, cinque ragazzi di colore vengono arrestati, interrogati e costretti a confessare una feroce aggressione a una donna a Central Park. 



Recensione 
"La verità fa male": un grande luogo comune, una di quelle banalità che si dice per fare un po' di scena. Ogni tanto però queste frasi fatte hanno qualcosa di reale e "When they see us" ne è la prova. Io non conoscevo la storia dei cinque di Central Park, il terribile fatto di cronaca narrato nella serie, e scoprire questa vicenda mi ha segnato profondamente. Mi ha fatto talmente male che ad un certo punto ho pensato che forse sarebbe stato meglio non averla guardata. 
La verità però rende liberi. Un altro gigantesco luogo comune che si rivela attuale. Con questa frase infatti si può riassumere il motivo principale per cui vale davvero la pena guardare "When they see us": conoscere queste vicende permette che non accadano di nuovo. Ava DuVernay, geniale ideatrice della serie, ha capito perfettamente che viviamo in un'epoca in cui molti rischiano di ripetere gli errori passati e ha deciso di fare la sua parte in modo che ciò non avvenga. 

"When they see us" narra una triste vicenda di cronaca statunitense: nel 1989 cinque ragazzi, dai 14 ai 16 anni, vengono arrestati e giudicati colpevoli dello stupro di una jogger a Central Park. Antron, Kevin, Yusef e Raymond passeranno tra i 6 e i 13 anni in carcere mentre Korey, il più grande, 18 anni, fino a quando il vero colpevole non confesserà e i cinque verrano dichiarati innocenti. La serie narra la vita dei protagonisti prima, durante e dopo la condanna. 
Il caso della jogger di Central Park è una pagina nera della storia giudiziaria statunitense, esempio di razzismo troppo comune all'interno delle istituzioni. Ava DuVernay rappresenta in maniera molto toccante il senso di impotenza che pervade la comunità afroamericana di fronte a questa ingiustizia, il dolore, la violenza e la solitudine che entra di colpo a far parte della vita di questi ragazzi. 
Nonostante ciò, in "When they see us" ho voluto cogliere anche un altro lato della storia: la speranza. C'è la speranza dei ragazzi, che anche nei momenti più bui bramano la giustizia a continuano a crederci; la speranza delle madri, donne forti e piene di dolore, ma che non smettono mai di confidare nei loro figli; la speranza di tutta la comunità, che ha visto troppe volte accadere vicende come quella dei cinque di Central Park ma che non smette di lottare. 

Tutti i personaggi della serie hanno una grande importanza: dagli avvocati, i procuratori e soprattutto le famiglie dei ragazzi, tutti sono perfettamente caratterizzati e descritti
I veri protagonisti sono ovviamente Antron, Kevin, Yusef, Korey e Raymond, i cinque di Central Park. Le loro vicende sono raccontate sia durante la condanna che dopo, perciò ci sono due gruppi di attori (tranne nel caso di Korey, che è sempre interpretato dalla stessa persona). A lasciare senza parole sono proprio gli attori più giovani, quelli che recitano nella prima parte della serie: sono ragazzi spesso molto piccoli, ma davvero talentuosi. 
Recitare ruoli così complicati non è da poco e Asante Blackk (Kevin), Caleel Harris (Antron), Ethan Herisse (Yusef) e Marquis Rodriguez (Raymond) hanno dimostrato di essere perfettamente in grado. 
Per Jharrel Jerome, attore che interpreta Korey sia da giovane che da adulto, è tutta un'altra storia. La sua vita è sicuramente quella più travagliata e Ava DuVernay gli dedica un'intera struggente puntata, la più bella della serie. "When they see us" varrebbe la pena di essere guardato anche solo per quel quarto episodio, uno dei più incredibili che io abbia mai visto su Netflix. Jharrel Jerome ha vinto un meritatissimo Emmy Award per questa interpretazione. 


L'arresto dei cinque di Central Park è stato un vero caso mediatico. Uno dei commenti più famosi a riguardo è stato quello di Donald Trump, che comprò la prima pagina dei quattro quotidiani più letti a New York per richiedere che per i ragazzi fosse ripristinata la pena di morte. L'attuale presidente degli Stati Uniti non solo non ha mai chiesto scusa, ma, nonostante il vero colpevole si sia consegnato nel 2002, ritiene ancora che i cinque ragazzi accusati non siano innocenti. 

In "When they see us" questo fatto viene rappresentato: una delle madri vede Donald Trump rilasciare le sue dichiarazioni riguardanti al caso e lei si sente impotente, straziata dal dolore di non poter salvare suo figlio. A mio parere, questa scena è una delle più significative di tutta la serie, perché quel signore che voleva mandare a morte cinque ragazzini accusati ingiustamente di un crimine che non hanno mai commesso ora è presidente di una delle nazioni più importanti al mondo. 
Ava DuVernay ha fatto molto di più di rappresentare una storia di cronaca: ha voluto ricordare a tutti gli spettatori che questa società che si ritiene tanto aperta ha ancora molto lavoro da fare. Le serie tv sono nate per intrattenere, ma qualche volta è un bene che mescolino anche un importante messaggio sociale. "When they see us" riesce perfettamente a coinvolgere e interessare lo spettatore affrontando tematiche fondamentali. 





Curiosità 
Dopo la visione di "When they see us", Netflix propone uno speciale fatto da Oprah Winfrey. La donna intervista il cast della serie e i veri protagonisti della vicenda di cronaca. Il documentario si chiama "Oprah Winfrey presents: When They See Us Now" e vale davvero la pena vederlo. 




Grazie per avermi seguita che oggi e alla prossima recensione!

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