The Help, Kathryn Stockett


Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un libro che è diventato subito uno dei miei preferiti. Uscito nel 2009, ormai è diventato un bestseller mondiale. Si tratta di "The Help" di Kathryn Stockett.
Titolo originale: The Help


È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.

Recensione
Ho deciso di leggere questo libro poiché circa due settimane fa sono stata letteralmente insultata dalla mia migliore amica perché non avevo visto il film. Io, che non guardo una pellicola se non leggo prima il romanzo da cui è tratta, l'ho cercato subito e l'ho finito in un giorno. Perciò, amica mia, se stai leggendo in questo momento ti ringrazio infinitamente perché ho scoperto uno dei libri più belli e significativi che io abbia mai letto.
Io sinceramente non so nemmeno da dove iniziare: questo romanzo mi ha così affascinata che faccio fatica a formulare un'opinione di senso compiuto.
Andiamo con calma: la storia si svolge negli anni 60, periodo di Martin Luther King, Jonh Fitzgerarld Kennedy e apice del razzismo. Gli uomini di colore fanno fatica a trovare lavoro e le donne possono solo fare le governanti per famiglie bianche. In quest'epoca Skeeter (che in realtà si chiama Eugenia, ma io la considero una mia amica e la chiamo così) ha un'illuminazione: può raccontare la loro vita, quella delle governanti di colore. Ciò che è pazzesco è che non è solo Skeeter ad aver avuto l'idea originale, ma anche la stessa Kathryn a suo tempo, ovvero quella di narrare una storia di un punto di vista mai considerato. Noi abbiamo sentito tanto parlare di razzismo negli anni 60, ma nessuno ha mai parlato della vita di queste donne, che per tutta la vita crescono figli non loro. All'autrice bisogna dare questo merito, ma non solo: è riuscita a raccontare una storia del genere in modo sublime, perfetto. È un tipo di narrazione leggero, ma spesso appare la suspense e la preoccupazione di certi momenti. Non è un tema semplice da affrontare e Kathryn è stata veramente brava a parlarne, in modo semplice e specifico.
I personaggi sono stupendi, uno più bello dell'altro: dalle donne di servizio alle signore bianche, tutte quante hanno un ruolo fondamentale per la storia. Questa volta vorrei concertarmi un po' di più sui protagonisti perché loro sono la bellezza del romanzo e non c'è modo migliore per consigliarvelo che parlare di tutti quanti, in modo da capire cosa dona alla storia.
I tre personaggi principali sono Skeeter, Aibleen e Minny. Per iniziare concentriamoci su di loro.
Eugenia Phelan, soprannominata Skeeter, è una ragazza bianca appena uscita dall'università. Non è il prototipo di donna dell'epoca: sgraziata, troppo alta e con progetti in testa ben più ambiziosi di trovare marito. Cresciuta da un'amabile donna di servizio che lei idolatra ancora e con una madre che non l'ha mai veramente sostenuta, ha una determinazione invidiabile.  Una pecora nera nel libro, un idolo per me. Ovviamente, mi pare inutile dirlo, è il mio personaggio preferito: vorrei essere proprio come lei. Il suo sogno (come il mio d'altronde) è di diventare giornalista e scrittrice e di fare qualcosa di grande. Solo lei è uno dei principali motivi per leggere il romanzo.
Come già dicevo all'inizio, è Skeeter ad avere l'idea di scrivere un libro sulle donne di servizio, figure molto particolari di quell'epoca che non hanno mai avuto voce. Ma come fare in un luogo chiuso come Jackson, in Mississippi? Qui entrano in gioco Aibleen e Minny.
Aibleen in realtà è la vera protagonista della storia: la maggior parte del libro infatti è narrato da lei. Può sembrare una donna di colore come le tante che ci vengono presentate, ovvero dedita al lavoro e rispettosa del capo, ma in realtà non è così. Aibleen ha perso il figlio Tremore per un incidente e da quel momento non riesce più a sopportare la situazione.  Skeeter le dà la possibilità di esprimersi e per lei, una donna così intelligente, non c'è occasione migliore. È quasi commovente la sua forza, come del resto tutto in lei: l'amore che dà a Mae Mobley, la bimba che cura, l'affetto per il suo gruppo della chiesa, il supporto che offre a tutti e le sue preghiere, scritte su un quadernino e che si dice possano salvare chiunque.
Minny è il fuoco d'artificio di questo romanzo. Frizzante e solare, dietro di sé nasconde però una storia complicata. Lavora per Miss Hilly, la vera antagonista della storia, e poi in seguito per Miss Celia, un altro soggetto interessante. In un mondo di donne sottomesse ho amato la sua insolenza in ogni momento, dal riprendere Celia per le sue dimenticanze all'infervorarsi con Skeeter per un nonnulla. La sua complicità con Aibleen è tenerissima e molto forte, così forte da farsi convincere dall'amica ad aiutare Eugenia. 
Per non parlare della torta... io non posso fare spoiler, ma sappiate che è senza ombra di dubbio l'episodio più memorabile e divertente del libro.
Determinazione, coraggio e sfacciataggine: questo rappresentano rispettivamente Skeeter, Aibleen e Minny. Intorno a loro però c'è una serie di altri importanti personaggi: da un lato tutte le donne di servizio, che trasmettono una forza e una potenza pazzesca, e dall'altro le signore bianche dell'alta borghesia. Quest'ultime, sorprendentemente, sono davvero interessanti.
Due dei personaggi più importanti sono Elizabeth e Hilly. Entrambe amiche di Skeeter, sono rispettivamente le cape di Aibleen e Minny. In realtà Elizabeth è un po' un'ameba, il vero mostro è Hilly. Seguita da tutte le donne del quartiere e razzista come non mai, Hilly è di una cattiveria mostruosa: impossibile non odiarla. In questo caso devo fare i complimenti alla scrittrice perché anche creare un personaggio così insopportabile è difficile.
In contrasto a queste due e a tutte le altre serpi della città c'è Celia Foote, donna svampita e sbadata appena sposata con uno degli uomini più in vista di Jackson. Derisa e abbandonata, si ritrova con la sua domestica come unica amica. Il loro rapporto d'amicizia, come tutti quelli di questo romanzo del resto, è magico. 
Tutti questi personaggi sono collegati da una serie di eventi assurdi, divertenti e tragica allo stesso tempo. È proprio questa la forza del libro: raccontare storie appassionanti che affascinano i lettori.
Inoltre il tutto è scritto in modo fluido e piacevole da leggere, perfetto per tutte le età. Una storia di questa potenza appassionerà anche ragazzi (ma più ragazze) di giovane età, perché riesce a trasmettere tanto con una semplicità e una maestria assoluta. Altro merito dell'autrice, che dimostra sempre di più di essere veramente brava.
Come ho detto in precedenza, non è mai facile trattare con precisione argomenti del genere. Kathryn Stockett ci è riuscita perfettamente inventando personaggi bellissimi, parlando in modo semplice e potente e costruendo una storia dettagliata e appassionante. In questo modo ha creato uno dei romanzi più belli e validi degli ultimi dieci anni.
Frase preferita:
Non era questo lo scopo del libro? Far capire alle donne: "Siamo semplicemente due persone, e non sono molte le cose che ci separano. Molte meno di quanto pensi"


Il film
Il film omonimo è uscito nel 2011 ed è stato diretto da Tate Taylor.


La pellicola è assolutamente alla pari del romanzo da cui è tratta. Le differenze sono davvero poche e la storia è sempre molto emozionante.
Credo che ogni gran film oltre ad una bella trama debba avere una caratteristica peculiare: una colonna sonora bellissima, ambientazioni stupende, sceneggiature particolari. Certo, "The Help" possiede tutte queste cose, ma ciò che lo rende così speciale è senza ombra di dubbio il cast.
Allora, piccola parentesi. In questo film recitano due delle donne che io ammiro più al mondo, nonché le mie attrici preferite: Emma Stone e Viola Davis. Per me è stato pazzesco vederle insieme e non posso fare a meno di dire che entrambe sono state una bomba. In realtà tutte le attrici sono state pazzesche, ma andiamo con calma.
Emma Stone interpreta Skeeter. Sarà che dopo La la land sono caduta in adorazione per lei o perché ha il ruolo del mio personaggio preferito, ma io l'ho amata dal primo all'ultimo secondo. Amo il suo viso così originale e il suo modo unico di recitare e questa volta è stata davvero brava.


Viola Davis nel ruolo di Aibleen mi ha fatto impazzire, ma come ogni singola volta d'altronde. Lo dico sempre, per me è una delle attrici più valide degli ultimi anni. Pensate, stavo per iniziare una litigata con uno che sotto il video del bellissimo discorso che ha fatto alla premiazione degli Oscar (lo so quasi a memoria) ha commentato che doveva vincere Michelle Williams. Grazie al cielo mi sono trattenuta.
Comunque, sublime e perfetta nel suo ruolo. Mi fa sempre un po' strano vederla recitare in ruoli in cui è una donna dolce e sensibile: per me lei è Annalise Keating ne "Le regole del delitto perfetto".

Da così..

A così ce ne vuole
Octavia Spencer è la frizzante e irriverente Minny, ruolo che le ha fatto vincere l'Oscar per miglior attrice non protagonista nel 2012 (per vedere il suo commovente discorso cliccate qui). Assolutamente meritato e detto da una che gli Oscar li prende sul serio come me è sincero. Grandissima attrice e grandissima interpretazione: lei e queste altre due fantastiche attrici sono un grande incentivo per vedere il film.



Jessica Chastain nel ruolo di Celia (candidata anche lei come Octavia e Viola) è grandiosa e stessa cosa vale per Bryce Dallas Howard, che interpreta una cattivissima Hilly.
Piccolo aneddoto: quando ho visto il film sapevo già che la Chastain partecipava e chissà perché ero convinta interpretasse Hilly. Infatti quando l'ho visto apparire mi sono detta "Eccola, è lei". Poi dopo un po' appare Celia Foote e mi dico "oddio ma anche questa è Jessica Chastain". Vi giuro, son o identiche! Allora ho cercato su Wikipedia e ho capito che Hilly era Bryce Howard, ma se no non me ne sarei accorta. Vi prego, ditemi che non sono l'unica a notare una fortissima somiglianza.
Bryce Howard


Jessica Chastain
Il cast stellare aggiunge solo un altro tocco di magia ad un film incredibile e commovente.

Curiosità
Per Kathryn Stockett non è stato facile pubblicare "The Help". Infatti ci lavorò per ben cinque anni e fu rifiutato da circa 60 editori prima di uscire definitivamente nelle librerie.


Grazie per avermi seguito anche oggi e alla prossima recensione!

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