Quattro etti d'amore, grazie

Ciao a tutti! Stavo lavorando alla mia tesina per l'esame, ma poi mi sono detta "Che cavolo sto facendo? È sabato!". Esiste una sacra regola per cui il sabato non si può studiare. Non credo esista veramente, forse sono io che soffro di "Pigrizia-da-sabato". In ogni caso, a fare i compiti il sabato proprio non riesco. Perciò eccomi qui!
Vi avevo già parlato in precedenza di questo libro e finalmente eccolo qui! Oggi vorrei consigliarvi il romanzo "Quattro etti d'amore, grazie" di Chiara Gamberale.


Trama
Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di "Happy Days". Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino.
Opinione
Innanzitutto l'idea delle due donne che spiano la spesa l'una dell'altra è geniale. Mi è piaciuto soprattutto il fatto che nessuna delle due sa nulla dell'altra ma entrambe immaginano la vita della sconosciuta e la desiderano. Ognuna pensa che la vita dell'altra sia perfetta, ma invece non è così. i capitoli si alternano: uno narrato da Erica e l'altro da Tea (lo dico perché magari i babbi come la sottoscritta non lo capiscono subito). Ogni donna parla della sua vita, enfatizzando i difetti e immaginando cosa succede invece all'altra. Una pensa che l'altra non abbia i suoi problemi, ma invece è tutto il contrario, perché invece anche la situazione dell'altra non è delle migliori. Sono due donne in crisi con se stesse che ad un certo punto non accettano più la loro vita e il pensare all'altra le tira fuori per un momento da quell'incubo che è la realtà quotidiana.
Parliamo dei personaggi: mi è piaciuta tanto Erica, infatti credo che i suoi capitoli siano i più interessanti. È una casalinga, che ha un certo punto comincia a non riuscire a sopportare più la sua vita. Come dice lei, il suo cervello è come "sottovuoto". Mi affascina molto perché credo che a contrario di Tea, in Erica molte donne si possono riconoscere. La tipica moglie casalinga, che ama suo marito e i suoi figli ma che nonostante ciò vorrebbe cambiare. Vorrebbe avere una vita piena di avventure, viaggiare e imparare a ballare, ma non ne ha più la possibilità. 
Tea invece è completamente l'inverso. Desidera una famiglia e una vita serena, ma allo stesso tempo sta con un uomo che, secondo me, è un pazzo psicopatico, ma in realtà viene descritto come un genio depresso. È come se avesse una doppia personalità: da un lato sogna la vita con questo uomo, senza obblighi; dall'altra un amore e una famiglia come quella di Erica. Da un lato Tea è un personaggio che mi piace molto, perché ha una personalità complessa, da un lato non la capisco. Insomma, come può amare un uomo che ha continui sbalzi d'umore e che non la fa sentire apprezzata? È quello che mi sono chiesta per tutto il tempo. Ma forse è proprio questo il suo dilemma...
Stimo molto Chiara Gamberale e credo che il libro sia scritto veramente bene, ma il titolo mi sembra un po' pretenzioso. Insomma, carina la frase "Quattro etti d'amore, grazie", ma non credo che sia azzeccata come titolo, perché chi non conosce il romanzo non può capire di cosa si tratta. Sembrerebbe la solita storia d'amore banale, ma non è assolutamente così. Comunque, questa è la mia opinione. 
È un libro molto interessante e penso che vada letto dopo "Per dieci minuti", proprio perché il titolo viene citato in quel libro.
Curiosità
Più che una curiosità sul libro, questa è una curiosità sull'autrice. Da uno dei tanti libri di Chiara Gamberale, "Una passione sinistra, è stato tratto un film omonimo, uscito nel 2013. La trama parla di Giulia e Nino, due persone totalmente diverse che casualmente si incontrano. Nonostante all'inizio sembra che non si sopportino, alla fine potrebbe nascere qualcosa di speciale.
Non l'ho mai visto, ma devo dire che sono molto curiosa...
Locandina del film
Copertina del libro 

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