La solitudine dei numeri primi
Ciao a tutti! Avete presente quando odiate fare una cosa e sperate ardentemente di trovare una scusa per non farla mai più? Ecco, io vorrei trovare un modo per non fare mai più scienze motorie.
Innanzitutto non sono PER NIENTE ATLETICA e quindi odio veramente mettermi in ridicolo facendo quei test ridicoli che non riuscirò mai a fare. I miei compagni mi conoscono, sanno che sono una schiappa (pure la prof, mi mette sette per pietà), ma l'anno prossimo, quando nessuno mi conoscerà, non voglio neanche immaginare che figure farò... Ma non ci voglio pensare. Continuiamo a parlare della piaga della mia vita. In scienze motorie vado benissimo in due cose: teoria (secchiona level: over 9000) e orientamento. Orientamento non è proprio uno sport, ma è fantastico. Praticamente ti viene data una cartina di un certo luogo e tu devi seguire un percorso. Sul percorso ci sono dei punti e bisogna segnare quali sono. Bisogna fare più percorsi possibili in meno tempo possibile. Continuo a prendere 10 questa cavolata. Quest'anno fanno una graduatoria fra le classi di chi è andato meglio e metteranno anche un cartellone. Il mio obiettivo è qualificarmi per vedere il mio nome su quel cartello e sentirmi importante. Lo so, quando dico queste cose sembro incredibilmente triste, ma lasciatemi le mie gioie cavolo!
Parliamo del libro di oggi. Lo conoscerete in tanti, ma ve ne voglio parlare lo stesso perché ha avuto una grande importanza per me. Vorrei consigliarvi "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano
Innanzitutto non sono PER NIENTE ATLETICA e quindi odio veramente mettermi in ridicolo facendo quei test ridicoli che non riuscirò mai a fare. I miei compagni mi conoscono, sanno che sono una schiappa (pure la prof, mi mette sette per pietà), ma l'anno prossimo, quando nessuno mi conoscerà, non voglio neanche immaginare che figure farò... Ma non ci voglio pensare. Continuiamo a parlare della piaga della mia vita. In scienze motorie vado benissimo in due cose: teoria (secchiona level: over 9000) e orientamento. Orientamento non è proprio uno sport, ma è fantastico. Praticamente ti viene data una cartina di un certo luogo e tu devi seguire un percorso. Sul percorso ci sono dei punti e bisogna segnare quali sono. Bisogna fare più percorsi possibili in meno tempo possibile. Continuo a prendere 10 questa cavolata. Quest'anno fanno una graduatoria fra le classi di chi è andato meglio e metteranno anche un cartellone. Il mio obiettivo è qualificarmi per vedere il mio nome su quel cartello e sentirmi importante. Lo so, quando dico queste cose sembro incredibilmente triste, ma lasciatemi le mie gioie cavolo!
Parliamo del libro di oggi. Lo conoscerete in tanti, ma ve ne voglio parlare lo stesso perché ha avuto una grande importanza per me. Vorrei consigliarvi "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano
Trama
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.
Opinione
Avevo già sentito parlare di questo libro e desideravo veramente tanto leggerlo. Continuavano a dirmi tutti che è un capolavoro, ma non volevo che mi deludesse, quindi ho cercato di abbassare le aspettative. Quando l'ho finito ho capito perché tutti mi dicevano che è un capolavoro. Innanzitutto l'idea dei numeri primi gemelli è fantastica: i primi gemelli sono numeri primi vicini, che però allo stesso tempo sono separati (11 e 13, 17 e 19...) Mattia e Alice sono proprio così: vicini ma perennemente soli. Hanno entrambi una storia complicata e per questo che sono destinati a rimanere degli emarginati. È una storia molto semplice ma nonostante ciò ti rimane dentro, e questo credo sia grazie all'autore e al suo modo di scrivere. Il romanzo è angosciante ma allo stesso tempo toccante. Devo ammettere che è un po' complicato, mi ci sono proprio dovuta mettere un po' di tempo per capirlo per bene.
Se la storia è fantastica, i personaggi sono ancora meglio. Quello che mi ha appassionata di più è Mattia, perché il libro parla di lui, ma non riesci mai a capire cosa gli passa per la testa. Credo che fra i due protagonisti sia lui il più complicato e mi è piaciuto particolarmente studiarlo, come se fosse una persona vera, per capire chi è veramente. Credo che valga la pena leggere il romanzo anche solo per questo personaggio. Alice invece è già meno complicata, perché credo che alcuni adolescenti ci si possano immedesimare. Mi ha dato l'idea della liceale insicura che subisce da quelli più forti. Lei non vorrebbe subire dagli altri ma è più forte di lei, non riesce a ribellarsi, proprio perché ha bisogno dell'approvazione delle persone.
Avvertenza: non è un romanzo leggero che si legge velocemente così per fare qualcosa. È bello tosto, ma credo che valga la pena leggerlo, perché è uno di quei libri a cui ripensi spesso in cui i personaggi ti sembra quasi di conoscerli.
Curiosità
Da questo libro famosissimo ovviamente è stato tratto un film omonimo. Il regista è Saverio Costanzo e Alice è interpretata da Alba Rohrwacher, Mattia da Luca Marinelli e Viola da Aurora Ruffino. Le differenze tra film e libro non sono tante ma ci sono alcune discrepanze.
Non l'ho mai visto e sinceramente mi piacerebbe un sacco guardarlo, credo sia veramente bello...
La locandina del film |
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