Film: Green Book (Peter Farrelly)
Ciao a tutti! Stanotte ci sarà il grande evento: finalmente scopriremo chi ha vinto gli Accademy Awards di quest'anno. Non sono riuscita a recensire tutti i film che volevo (la scuola è una brutta bestia), ma li ho visti quasi tutti e, per la prima volta, quest'anno credo di poter dire di aver visto le pellicola che vincerà "Miglior Film". Stasera vi parlerò di uno dei più papabili per la vittoria: anche questo è tratto da un storia vera e parla di una vicenda incredibile e molto dolce. Si tratta di "Green Book", tratto dalla storia di Tony Lip e Don Shirley.
Titolo originale: Green Book
Regista: Peter Farrelly
Anno: 2018
Cast: Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Don Stark
Titolo originale: Green Book
Regista: Peter Farrelly
Anno: 2018
Cast: Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Don Stark
Per il trailer cliccate qui |
New York City, 1962. Tony Vallelonga, detto Tony
Lip, fa il buttafuori al Copacabana, ma il locale deve chiudere per due mesi a
causa dei lavori di ristrutturazione. Tony ha moglie e due figli, e deve
trovare il modo di sbarcare il lunario per quei due mesi. L'occasione buona si
presenta nella forma del dottor Donald Shirley, un musicista che sta per
partire per un tour di concerti con il suo trio attraverso gli Stati del Sud,
dall'Iowa al Mississipi. Peccato che Shirley sia afroamericano, in un'epoca in cui
la pelle nera non era benvenuta, soprattutto nel Sud degli Stati Uniti. E che
Tony, italoamericano cresciuto con l'idea che i neri siano animali, abbia
sviluppato verso di loro una buona dose di razzismo.
Il musicista nero è istruito, parla molte lingue,
veste come un damerino e non sopporta volgarità e bassezze, mentre Tony Lip è
ignorante, parla con un pesante accento del Bronx costellato di espressioni
pseudoitaliane, mangia sempre fast food con le mani e quelle mani le mena
volentieri. Ma anche per questo Tony è l'uomo giusto per accompagnare il
raffinato musicista e risolvere a modo suo i tanti problemi che
l'improbabile duo incontrerà lungo il cammino.
Recensione
Questa edizione degli Accademy Awards è stata segnata dalla presenza di tantissimi film riguardanti l'odio razziale e il "Black Power": nel più importanti categorie troviamo "Black Panter", "Se la strada potesse parlare", "BlacKkKlansman" e infine la pellicola di oggi, "Green Book". Ognuno di essi mira a mandare un'importante messaggio a proprio modo e quest'ultimo non è da meno. È ironico, serio, dolce e commovente allo stesso tempo, si prova un insieme di emozioni fortissime.
Anche in questo caso il film è tratto da una storia vera: prende il nome da una guida utilizzata dagli afroamericani per trovare posti in giro per l'America un cui potessero essere accettati. Nei primi anni sessanta, Tony Vallelonga è un italoamericano che per due mesi decide di accettare un lavoro da autista. Il suo capo è Donald Shirley, sofisticato musicista di colore, che Tony dovrà accompagnare in tour per il sud degli Stati Uniti. Entrambi hanno un'idea differente del razzismo, ma viaggiando insieme osserveranno un'America profondamente segnata dall'odio e dall'intolleranza. Questa vicenda così originale viene raccontata in maniera semplice e tenera, rendendo il film unico.
Sia Tony che Donald sono due personaggi particolari: entrambi rappresentano una parte di America differente, sia dal punto di vista economico che sociale. Il primo fa parte della classe più povera e, da uomo bianco degli anni 60, considera gli afroamericani una "razza" inferiore. Il secondo è ricco e di successo, ma vive in un grande conflitto interiore: vede i problemi della sua comunità, ma si sente così distante da loro. Questi due uomini così diversi però hanno qualcosa in comune, ovvero l'odio che la società prova per loro, poiché appartenenti ad una minoranza. Questa amicizia così improbabile, ma che riuscirà a superare ogni ostacolo che si presenterà avanti ai due personaggi, è la vera protagonista della storia.
Quando si legge una recensione di un film, ogni volta si trova la frase "ad interpretarlo i migliori attori degli ultimi anni". È un cliché visto e rivisto, ma parlando di "Green Book" vi assicuro che non è solo una frase fatta: gli attori protagonisti sono davvero due dei più apprezzati di recente. Nel ruolo di Tony Vallelonga c'è Viggo Mortensen, attore di origini danesi conosciuto per il ruolo di Aragorn nella trilogia de "Il Signore degli Anelli". Era già stato candidato agli Oscar nel 2008 e nel 2017, ma in questo film credo si sia davvero superato: la sua interpretazione è incredibile, divertente e allo stesso tempo profonda. Mortensen tra l'altro parla tantissime lingue, tra cui l'italiano, perciò chissà se in lingua originale sia riuscito a rendere l'accento. Se non ci fosse Rami Malek nella stessa categoria, mi piacerebbe che vincesse lui l'Oscar.
Sia Tony che Donald sono due personaggi particolari: entrambi rappresentano una parte di America differente, sia dal punto di vista economico che sociale. Il primo fa parte della classe più povera e, da uomo bianco degli anni 60, considera gli afroamericani una "razza" inferiore. Il secondo è ricco e di successo, ma vive in un grande conflitto interiore: vede i problemi della sua comunità, ma si sente così distante da loro. Questi due uomini così diversi però hanno qualcosa in comune, ovvero l'odio che la società prova per loro, poiché appartenenti ad una minoranza. Questa amicizia così improbabile, ma che riuscirà a superare ogni ostacolo che si presenterà avanti ai due personaggi, è la vera protagonista della storia.
Quando si legge una recensione di un film, ogni volta si trova la frase "ad interpretarlo i migliori attori degli ultimi anni". È un cliché visto e rivisto, ma parlando di "Green Book" vi assicuro che non è solo una frase fatta: gli attori protagonisti sono davvero due dei più apprezzati di recente. Nel ruolo di Tony Vallelonga c'è Viggo Mortensen, attore di origini danesi conosciuto per il ruolo di Aragorn nella trilogia de "Il Signore degli Anelli". Era già stato candidato agli Oscar nel 2008 e nel 2017, ma in questo film credo si sia davvero superato: la sua interpretazione è incredibile, divertente e allo stesso tempo profonda. Mortensen tra l'altro parla tantissime lingue, tra cui l'italiano, perciò chissà se in lingua originale sia riuscito a rendere l'accento. Se non ci fosse Rami Malek nella stessa categoria, mi piacerebbe che vincesse lui l'Oscar.
Don Shirley è invece interpretato da Mahershala Ali, già vincitore di un Oscar nel 2017 per "Moonlight". In questo film aveva mostrato le sue doti di attore drammatico, mentre in "Green Book" è riuscito ad essere anche ironico e frizzante, senza mai perdere però quella profondità che caratterizza le sue interpretazioni. Se Mortensen è bravo, lui è meraviglioso: credo che la statuetta per "Miglior Attore non Protagonista" andrà proprio a lui.
Adoro i film come "Green Book" perché non possono essere catalogati in un solo genere: fanno ridere, arrabbiare, commuovere, sospirare e sognare. Sono queste le storie che mi fanno innamorare del cinema sempre di più che mi ricordano che quelli che dicono che sta morendo si sbagliano di grosso. Se n'è parlato tanto ultimamente, anche a causa della candidatura di "Roma" agli Oscar (non sono riuscita a recensirlo ma ne vale davvero la pena), ma in fondo, cosa cambia se un film si trova in sala o su una piattaforma come Netflix? L'importante è che il cinema non smetta mai di emozionare e "Green Book" ne è la prova.
Citazione preferita:
Non vinci con la violenza, vinci quando mantieni alta la tua dignità.
Curiosità
Tony Vallelonga, in seguito alle vicende raccontate in "Green Book", è stato anche un attore: tra il 2001 e il 2007 ha interpretato il boss Carmine Lupertazzi ne "I Soprano".
Entrambi i suoi figli, Nick e Frank, sono entrati nell'industria cinematografica: il primo è uno degli sceneggiatori del film.
Tony Lip e Don Shirley |
Prima di chiudere, vi lascio le mie previsioni per le principali categorie degli Accademy Awards. Stanotte finalmente scopriremo i vincitori!
Miglior film: Roma o Green
Book
Miglior regia: Alfonso Cuarón
(Roma)
Miglior attore: Rami Malek
(Bohemian Rhapsody)
Miglior attrice: Olivia
Colman (La favorita)
Miglior attrice non
protagonista: Regina King (Se la strada potesse parlare)
Miglior attore non
protagonista: Mahershala Ali (Green Book)
Miglior sceneggiatura
originale: La favorita
Miglior sceneggiatura non
originale: BlacKkKlansman
Miglior canzone: Shallow (A
Star is Born)
Miglior film d'animazione:
Spiderman- un nuovo universo
Miglior film straniero:
Roma
Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!
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