Film: BlacKkKlansman (Spike Lee)
Ciao a tutti! Per continuare la mia lista dei film candidati agli Oscar 2019 vorrei parlarvi dell'ultima opera di un grandissimo regista. È riuscito a raccontare una bellissima storia alla sua maniera, creando una magia. Candidata a vari premi come "Miglior Film", "Miglior attore non protagonista" e "Miglior Sceneggiatura Non Originale", la pellicola di oggi perciò è "BlacKkKlansman".
Titolo Originale: BlacKkKlansman
Anno: 2018
Regista: Spike Lee
Cast: John David Washington, Adam Driver, Laura Harrier, Topher Grace
Titolo Originale: BlacKkKlansman
Anno: 2018
Regista: Spike Lee
Cast: John David Washington, Adam Driver, Laura Harrier, Topher Grace
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All'inizio degli anni 70, periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili, Ron Stallworth è il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs. Il suo arrivo è accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni del dipartimento così, imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan ed esporne i crimini.
Fingendosi un estremista razzista, Stallworth contatta il gruppo e presto penetra all'interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke, che elogia l'impegno di Ron ai fini del progresso dell'America Bianca. Man mano che l'indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega di Stallworth, Flip Zimmerman partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l'organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa.
Fingendosi un estremista razzista, Stallworth contatta il gruppo e presto penetra all'interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke, che elogia l'impegno di Ron ai fini del progresso dell'America Bianca. Man mano che l'indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega di Stallworth, Flip Zimmerman partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l'organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa.
Recensione
Faccio ammenda subito: questo è il primo film di Spike Lee che vedo. Non so come mai, in realtà mio padre è un grande fan, ma comunque non ho mai avuto l'occasione. L'anno scorso ho visto la serie "She's gotta have it", tratta dal film omonimo, che è diventata una delle mie preferite in assoluto. Nonostante non abbia visto nessuna sua pellicola, prima di vedere "BlacKkKlansman" mi sono un po' informata sul suo stile eccentrico. In questa ultima opera l'ha reso perfettamente, creando, a mio parere, un piccolo capolavoro.
Sin dalla prima lettura, la trama mi è subito sembrata pazzesca. Ron Stallworth è un detective afroamericano che decide di compiere un'indagine all'interno del Ku Klux Klan. Per farlo, deciderà di infiltrarsi all'interno del gruppo grazie all'aiuto di Flip Zimmerman, che fingerà di essere lui durante gli incontri. È geniale, soprattutto se si pensa che è una vicenda accaduta veramente. La storia viene raccontata in maniera ironica, ma allo stesso tempo viene sottolineato fortemente il messaggio che vuole dare.
Anche se sono caratterizzati da una tagliente ironia, i film di Spike Lee parlano sempre di tematiche importanti. "BlacKkKlansman" ne è l'esempio: il tema dell'odio razziale viene affrontato in maniera molto precisa. C'è una vera e propria analisi dei movimenti delle Pantere Nere e del Ku Klux Klan durante gli anni settanta. Da un lato si vede una grande parte di popolazione arrabbiata, stufa di essere trattata come la feccia del Paese, mentre dall'altra invece ci sono i suprematisti bianchi, rimasti legati ad una tradizione in cui erano superiori agli afroamericani. Questi anni sono stati un periodo di lotta e di cambiamento per l'America e il regista ha voluto affrontarlo da un punto di vista totalmente nuovo.
Nonostante il film si svolga negli anni settanta, è comunque molto legato ai nostri tempi. Mi è piaciuto tanto il fatto che siano stati inseriti dettagli riguardanti l'odio razziale nel ventunesimo secolo. Per esempio, fra gli slogan del Ku Klux Klan, Spike Lee ha voluto inserire "make America great again": sentirlo urlare da quegli uomini col cappuccio bianco mi ha fatto molta impressione, ma allo stesso tempo credo sia utile per ricordare i problemi della nostra epoca. Stessa cosa vale per la scena finale, la mia preferita, di cui non parlerò perché è davvero bello scoprirla.
Come tutto il film, i personaggi sono particolari e ben approfonditi in ogni sfumatura del loro carattere. Il protagonista è Ron Stallworth, detective di Colorado Springs e scrittore del libro da cui è stata tratta la pellicola. Viene utilizzato come simbolo della rabbia della gioventù nera, ma allo stesso tempo si vuole allontanare dai movimenti più radicali. Ad interpretarlo è Jonh David Washington, figlio di Denzel Washington. Era un giocatore di football, da poco tempo recita: col padre aveva partecipato a "Malcom X", sempre diretto da Spike Lee, ed è uno dei protagonisti della serie "Ballers". Questo è uno dei suoi ruoli più importanti sul grande schermo e l'ha interpretato in maniera molto particolare, a modo suo.
Il collega di Ron è Flip Zimmerman, il mio personaggi preferito: è un ebreo che non si è mai interessato troppo ai problemi legati al razzismo e che cambierà totalmente idea infiltrandosi nel KKK per conto di Ron. Viene interpretato da Adam Driver, conosciuto per essere Kylo Ren nell'ultima trilogia di "Star Wars" e candidato agli Accademy Awards come miglior attore non protagonista. L'ho trovato bravissimo, anche se non sono totalmente convinta che possa vincere l'Oscar.
Fra gli altri personaggi c'è Patrice (Laura Harrier), la ragazza di cui Ron si innamorerà e David Duke (Topher Grace), il capo nazionale del KKK.
Dalle musiche alle inquadrature, dalla meravigliosa colonna sonora agli eccentrici abiti utilizzati, "BlacKkKlansman" è totalmente unico. Lo spettatore rimane incantato dalla bellezza di questa storia e da come è raccontata: il regista l'ha dedicata all'America di Trump, ad una società in cui diverso è sbagliato. Tutto ciò viene fatto senza ricadere in banali luoghi comuni, cosa che capita troppo spesso. È un film serio ed ironico, comico e d'azione allo stesso tempo. A mio parere, Spike Lee ha creato un gioiello, uno dei più belli di quest'anno, che non va assolutamente perso.
Citazione preferita:
"Per te è una crociata, per me è un lavoro.Tu sei ebreo... quest'odio non ti fa rodere un po'?"
Curiosità
Come già anticipavo, "BlacKkKlansman" è tratto da una storia reale. Il vero Ron Stallworth era presente alla prima e ha deciso di mostrare la sua tessera del Ku Klux Klan datagli quando era infiltrato e che ha conservato.
Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!
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