Film: Bohemian Rhapsody (Bryan Singer)

Ciao a tutti! Qualche giorno fa sono uscite le candidature per gli Accademy Award, più comunemente i premi Oscar. In genere per me il periodo che va dalle candidature alla cerimonia, che quest'anno si terrà il 24 febbraio, è fatto di pomeriggi passati al cinema, perciò ho deciso di portare questa mia passione sul blog, parlando dei film candidati che ho preferito. 
Quest'anno le nomination non mi hanno entusiasmato come l'anno scorso o due anni fa, ma comunque ho trovato alcune pellicole molto interessanti. La prima di cui vi voglio parlare ho avuto l'occasione di vederla prima che uscissero le candidature. Nonostante abbia ricevuto pareri molto contrastanti, è stato uno dei film più visti dell'anno. Agli Oscar è stato candidato per miglior attore protagonista e miglior film: si tratta di "Bohemian Rhapsody", biopic sulla vita di Freddy Mercury. 
Titolo originale: Bohemian Rhapsody
Anno: 2018
Regia: Bryan Singer e Dexter Fletcher 
Cast: Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello


Per il trailer cliccate qui 


Bohemian Rhapsody  è una coinvolgente celebrazione dei Queen, della loro musica e del loro leggendario frontman Freddie Mercury , che sfidò gli stereotipi e infranse le convenzioni, diventando uno degli artisti più amati al mondo.
Il film ricostruisce la meteorica ascesa della band attraverso le sue iconiche canzoni e il suo sound rivoluzionario, la sua crisi quasi fatale, man mano che lo stile di vita vita di Mercury andava fuori controllo, e la sua trionfante reunion alla vigilia del Live Aid, quando il cantante condusse la band in una delle performance più grandiose della storia del rock.
Facendo questo, il film cementa l'eredità di una band che è sempre stata più di una famiglia e che continua ancora oggi a ispirare gli outsider, i sognatori e gli appassionati di musica.


Recensione
"Bohemian Rhapsody" è uscito in Italia a fine novembre, ma io lo aspettavo da quando ho visto la prima foto di Malek nei panni di Freddy Mercury. Poi, poco prima dell'attesa data, ho letto le recensioni americane, dove il film era già uscito. I commenti che ho trovato erano terribili: lo definivano brutto, patinato, quasi offensivo nei confronti della band. Poi sono arrivate anche le opinioni dall'Italia, uguali. Mi sono sentita scoraggiata, ma alla fine sono andata a vederlo lo stesso. 
La conclusione di questa premessa che sembra non centrare nulla è che questo è il tipico film che suscita pareri totalmente opposti: alcuni lo amano alla follia, altri lo odiano. Io, come avrete capito dal fatto che lo sto recensendo, appartengo a questo primo gruppo. L'ho trovato geniale, fatto ed interpretato benissimo, ma soprattutto molto commovente.



Il film racconta la storia dei Queen dalle loro origini. Nonostante io sia una grande fan, conoscevo poco le vicissitudini che li hanno portati alla fama. Da questo punto di vista ho trovato la trama interessante e avvincente, anche se non è sempre molto precisa. Chi conosce la storia meglio di me l'avrà notato subito, ma io solo dopo aver fatto qualche ricerca ho visto che l'ordine cronologico non è sempre correttissimo. Per esempio, Freddie conosce Mary la stessa sera in cui incontra i membri della band. Questa è stata una delle critiche maggiori, ma comunque certe scelte sono state fatte per rendere il film più scorrevole, riuscendoci perfettamente: ogni singola scena è un'emozione unica




Questa è la prima pellicola che racconta la storia di Freddie Mercury. Essendo un personaggio molto controverso e particolare, nessuno sapeva cosa aspettarsi. Alla fine, si è riuscito a rappresentare un lato nuovo del cantante, più umano. La sua stravagante personalità, le sue crisi e le sue emozioni fanno da protagoniste, creando un ritratt0 del frontman mai visto. Dai primi anni con i Queen al Live Aid e la malattia, le incredibili vicende della sua vita vengono rappresentate in maniera strabiliante. 
Ciò che ho apprezzato più di tutto è stato il fatto che nonostante la pellicola fosse stata presentata come "il film su Freddie Mercury", alla fine si concentra sulla crescita di tutta la band. "L'unica cosa più straordinaria della loro musica è la sua storia" è la frase scritta sul manifesto, ma alla fine, ci si può chiedere chi sono i Queen senza Freddie, ma chi è Freddie senza i Queen?



La storia di come nasce "Bohemian Rhapsody" è molto complicata. Nel 201o Brian May ha annunciato che era in programma di girare un film sui Queen. Inizialmente il film doveva essere sceneggiato da Peter Morgan. Per alcune divergenze, la regia fu poi affidata a Dexter Fletcher, il quale poi rinunciò. Il testimone passò a Bryan May, che registrò gran parte del film, ma a causa di assenze ingiustificate e litigi con il cast, fu licenziato e a concludere la pellicola ritornò Fletcher.  

Anche per la scelta dell'interprete di Freddie ci sono stati vari problemi: inizialmente c'era Sasha Baron Cohen, che rinunciò poiché in disaccordo con alcune scelte fatte da Brian May e Roger Taylor. Poi fu scelto Ben Wishaw, che si defilò quasi subito e infine, con mia grande gioia, Rami Malek venne chiamato per il ruolo. 
Rami Malek è un attore di origini egiziane: fra i suoi primi ruoli, c'è quello del faraone Ahkmenrah nella trilogia de "Una notte al museo". Qualche anno fa ha lavorato in "Mr Robot", una delle mie serie preferite, che l'ha reso famoso. Quando ho scoperto che avrebbe interpretato Freddie Mercury sono stata felicissima, perché ho seguito la sua serie dall'inizio e l'ho sempre trovato molto talentuoso. Già dalle prime foto sapevo che sarebbe stato bravo, ma mai mi sarei aspettata un'interpretazione così incredibile. Oltre al fatto che uguale a Freddie Mercury (e nessuno può negarlo), è riuscito a rendere un ruolo così complicato perfetto, mettendoci del suo. Sono uscita dalla sala inneggiando all'Oscar: ha già vinto il Golden Globe, io sto sperando per il 24 febbraio...


Nel cantato ovviamente non è lui, ma ho letto che le scene in cui magari Freddie sta scrivendo una canzone e la canticchia la voce è quella di Malek. In questi casi, persino il timbro sorprendentemente si avvicina a quello unico di Mercury (ho detto "avvicina" cari fan accaniti, non arrabbiatevi per favore). Vedendo il film in italiano non ho potuto constatare se le parti parlate sono simili, ma provvederò al più presto. Su Rami Malek potrei dilungarmi ore, vi lascio la scena che mi ha fatto capire di essermi innamorata.


Si è parlato talmente bene di Malek che ci si dimentica che il film è fatto anche da tantissimi altri attori molto talentuosi, tra cui, i miei preferiti, Lucy Boyton nel ruolo di Mary Austin e Gwilym Lee nel ruolo di Bryan May. 



Nonostante, come già detto, le critiche sono delle più disparate, la maggior parte delle persone è concorde su una cosa: quando esci dalla sala dopo aver visto "Bohemian Rhapsody", sei in lacrime. Rivivere le canzoni dei Queen insieme alla loro storia è sorprendente: la loro musica ha influenzato tantissime persone e conoscere come ci sono riusciti per me è stato strabiliante e emozionante, nonostante io appartenga ad una generazione differente. 
I Queen sono ormai una band iconica e così è anche la loro crescita insieme. Nella loro carriera di momenti strabilianti ce ne sono stati e il film li ripercorre tutti: la nascita della band, i primi album, la registrazione di "Bohemian Rhapsody", il famoso concerto di Rio in cui tutto il pubblico canta con Freddie "Love of my life", il video di "I want to break free", la rovina e la rinascita del frontman e infine l'incredibile concerto del Live Aid. Quest'ultima è senza ombra di dubbio la parte migliore di tutto il film. È stata ricreata uguale per filo e per segno: persino le Pepsi sopra il piano di Mercury sono messe nello stesso posto. Qui Malek raggiunge il massimo della sua interpretazione, perché se prima pareva molto simile, in questa scena è identico al cantante in una maniera inquietante. Non vi anticipo nient'altro, perché questa parte del film va gustata per bene: è la perfetta chiusura per una storia straordinaria come quella dei Queen. 

(Sì, è un'immagine del film, non è il concerto vero)
"Bohemian Rhapsody" non è perfetto. L'ordine cronologico è incorretto, alcune scene un po' forzate e delle scelte sono state fatte perché la storia fosse più scorrevole. Qualcuna delle critiche che si sono sentite e risentite sono più che legittime, ma non devono fermarvi dal vederlo. Infatti, il film ha dei difetti, ma i pregi sono molti di più: è commovente, strabiliante, ruba il cuore ad ogni spettatore. Viene quasi voglia di alzarsi in mezzo al cinema per cantare a squarciagola tutte le canzoni (hanno fatto pure la versione karaoke per questo). Perciò, fan o non fan dei Queen, guardatelo perchè la storia di questa band, che la conosciate o no, vi emozionerà e stupirà come non potete nemmeno immaginare.



Citazione preferita: 
Siamo quattro emarginati male assortiti che suonano per altri emarginati: i reietti in fondo alla stanza che sono piuttosto sicuri di non  potersi integrare. Noi apparteniamo a loro.

Curiosità 
Rami Malek dopo l'uscita del film ha fatto varie interviste, svelando tanti retroscena del film. Tra esse ce n'è una con Jimmy Fallon in cui, insieme ad altre cose, parla della registrazione del Live Aid. Sembra strano, ma, come dice lui, "il più grande concerto della storia" è stata la prima scena che gli è stato chiesto di girare. Vi lascio qui il link del video. 


Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!

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