Amabili resti, Alice Sebold

Ciao a tutti! Sono tornata qualche giorno fa dalla mia vacanza studio e oggi vorrei parlarvi di uno dei libri che ho letto proprio là. È una storia molto famosa, resa conosciuta anche dal film omonimo. Si tratta di "Amabili resti" di Alice Sebold.
Titolo originale: The lovely bones


Susie, quattordicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata da quest’uomo dall’aria perbene, che la stupra, poi fa a pezzi il cadavere e nasconde i resti in cantina.


Il racconto è affidato alla voce di Susie, che dopo la morte narra dal suo cielo la vicenda con inedito effetto straniante. Il libro procede avvincente come un giallo: vogliamo sapere chi l’ha uccisa, cosa fa l’assassino, come avanzano le indagini, come reagisce la famiglia.

Ed è Susie che ci racconta tutto questo, aumentando così la nostra partecipazione emotiva. Lei “fa il tifo” per suo padre quando, opponendosi alla svolta che hanno preso le indagini della polizia, capisce chi è il vero assassino e, pur non avendo le prove, cerca d’incastrarlo. Amabili resti è un romanzo che ci commuove senza mai indulgere a sentimentalismi. Le vite dei genitori, dei fratelli e degli amici di Susie, spezzate dalla sua tragica scomparsa, vengono raccontate con lo spirito allegro e senza compromessi dell’adolescenza. 


Recensione
Mi pare inutile dire che la storia è assolutamente terrificante: il libro promette subito come un giallo o un thriller.
Questo è ciò che ho pensato quando ho letto la trama per la prima volta. La verità è che il romanzo non è assolutamente di questo genere. Sì, troviamo qualche nota di mistero, ma non ha le caratteristiche di un giallo. Ciò per due motivi: il primo è che il lettore scopre subito chi è l'assassino, perciò non c'è quel tipo di suspense. Il secondo è che lo stile narrativo è molto fluido e semplice, quello che ci si aspetta dal racconto di una quattordicenne. Questo era dire che nonostante tutto è una storia molto facile da leggere e interessante da seguire.
È molto particolare perché non ha un vero è proprio genere. La storia si divide in due parti: innanzitutto c'è il racconto di Susie e del suo Cielo, una specie di aldilà fatto dalla sua immaginazione, e poi la storia dei suoi cari e di come vivono e continueranno a vivere la propria vita. Personalmente mi è piaciuto di più questo secondo aspetto più realistico, perché la descrizione sulla famiglia e dei loro sentimenti è molto forte e impressionante. Elementi come l'amica di Susie (Ruth) che sente i morti o la descrizione dell'aldilà li avrei anche evitati, ma comunque devo ammettere che danno un tocco di originalità a questa storia.
Prima di fare una parentesi sui personaggi concedetemi una riflessione.
Susie viene adescata dal killer perché lui la invita a vedere una sua costruzione. No, non è uno spoiler, perché lo leggete nelle prime dieci o venti pagine.
Comunque, il serial killer le dice di venire a vedere un buco sottoterra che lui ha costruito per i giovani del paese. Ciò che mi ha lasciata perplessa è che lei, senza batter ciglio, ha pure detto sì.
La domanda che mi sono posta è

MA PERCHÈ?!

Ora, non credo che l'assassino si sarebbe fatto scrupoli ad ucciderla in un altro modo, ma se un uomo, vicino di casa o no, mi chiede di venire a vedere un buco sotterraneo scappo senza lasciarlo nemmeno finire. Sarà che da quando ho tre anni mia madre mi riempie il cervello con i soliti discorsi, "Non parlare con gli sconosciuti" eccetera eccetera, ma mi pare abbastanza ovvio che andare a vedere un rifugio sottoterra insieme a uno che conosco appena sia abbastanza losco.
Okay, ora possiamo parlare dei personaggi caratteristici di questo romanzo.
Come ormai ben sappiamo la protagonista è Susie Salmon. Apparentemente una normale quattordicenne, alle prese con il primo amore, le amicizie complicate e, in particolare, con l'adolescenza. Una tipica ragazza, se non fosse che è morta, prima stuprata e poi assassinata dal vicino di casa, il signor Harvey.
Come dicevo prima ciò che mi è piaciuto tanto è il fatto che la storia sia raccontata con l'innocenza di una ragazzina alla scoperta di un mondo tutto nuovo. Durante tutta la lettura Susie diventa una compagna di avventure, una voce che ti trasporta nel racconto con dolcezza e tenerezza. Semplicemente splendido.
Sempre prima dicevo che la mia parte preferita è stata la descrizione di chi le sta intorno, ovvero la sua famiglia. Loro sono il punto più interessante della storia: il dolore insuperabile della madre, la speranza del padre (personaggio migliore a mio avviso), la perseveranza della sorella Lindsey, il silenzio della monna e l'innocenza del piccolo Buckley sono ciò che rende il libro così puro, così vero.
E poi c'è la rabbia, il dolore e la frustrazione nei confronti del signor Harvey, il mostro di questo racconto. Un mostro che si nasconde e sembra farla franca in continuazione, nonostante i forti sospetti del padre e della sorella di Susie.
Sono state proprio la franchezza e la sincerità di questo romanzo a renderlo così bello e appassionante. La realtà dei fatti raccontati dall'autrice, uniti al tocco di stravaganza e alla voce della giovane protagonista sono gli ingredienti perfetti per un libro indimenticabile.
Frase preferita: 
Questi erano gli amabili resti, cresciuti intorno alla mia assenza. I legami, a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi, nati dopo che me n'ero andata. E cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me.


Il film 
Il film omonimo è uscito nel 2009 ed è stato diretto da Peter Jackson.


Ho apprezzato di più il libro alla pellicola perché quest'ultima si è concentrata molto sul paradiso di Susie, ovvero sulla parte più fantasiosa del romanzo. Io ho adorato la verità nella storia, perciò avrei preferito che nel film ci fosse più attenzione a questo. È comunque fatto benissimo, solo questa pecca.
L'attrice protagonista è Saoirse Ronan, ormai famosissima attrice irlandese al tempo quindicenne. Io Susie me la immaginavo un po' diversa, ma comunque mi è piaciuta tanto nella trasposizione cinematografica.


Mi ha fatto un po' impressione perché anche se ricordavo la sua candidatura all'Oscar per Brooklyn nel 2016, da buona adolescente che sono io ce l'ho in mente per essere la Galway Girl del video di Ed Sheeran.



Sorpresa più grande è stato Stanley Tucci nei panni di George Harvey. Non l'avrei riconosciuto se non avessi letto prima i nomi degli attori.


Mostruosamente bravo, ma questo era risaputo. È stato candidato all'Oscar nel 2010, poi vinto da Christoph Waltz per Bastardi senza gloria.

Altra sorpresa (questa volta he mi ha lasciata senza parole) è stato il signor Salmon, il padre di Susie: Mark Wahlberg. Dicevo che sono rimasta stupita perché io me lo ricordo sempre per film d'azione come Transformers. Inizialmente mi aveva un po' deluso vedere lui nei panni di questo personaggio così forte, ma poi mi sono ricreduta, perché ha fatto un ottimo lavoro.


La madre e la nonna di Susie sono interpretate rispettivamente da Rachel Weisz e Susan Sarandon e mi pare inutile dire che sono splendide, in particolare quest'ultima.

  

Come abbiamo capito, il cast è fantastico, il che già è un gran passo per creare un buon film. Inoltre abbiamo una bellissima storia, ambientazioni magiche, una colonna sonora stupenda e un regista da paura (Peter Jackson), perciò il successo è assicurato.

Curiosità
La storia di questo libro ha un qualcosa di autobiografico: infatti l'autrice Alice Sebold negli anni di università fu stuprata e se la cavò per poco. Per anni cercò di scrivere su questa esperienza e anche nell'opera Lucky (1999) troviamo questo aspetto.


Grazie per avermi seguito anche oggi e alla prossima recensione!






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