Storia di una ladra di libri, Markus Zusak

Ciao a tutti! Rileggendo le mie vecchie recensioni mi sono resa conto di non avervi parlato di libri pazzeschi. Ad esempio, mi sono dimenticata di parlarvi del libro migliore degli ultimi anni, ovvero quello di questo post: si tratta di "Storia di una ladra di libri" di Markus Zusak.
Titolo originale: The book thief

È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto

Recensione
Questo romanzo è molto particolare: forse è per questo che piace così tanto. Anche solo di fama dovreste conoscerlo, perché fra il 2013 e il 2014 c'era questa specie di follia per cui dovevano leggerlo tutti. Insomma, è il libro più famoso degli ultimi anni.
Dico che è molto particolare per il modo in cui è raccontato. All'inizio non capivo molto bene chi era il narratore e solo dopo un po' mi è stato tutto chiaro: la narratrice di questa storia è la Morte.
Vi giuro, fa molto strano anche a me dirlo, ma è proprio la Morte che parla. Fare una cosa de genere è semplicemente geniale. Mi è piaciuto il fatto di collegare questa cosa al periodo storico: infatti la Morte dice proprio che negli anni della guerra c'era tanto, troppo lavoro da fare. Ma nonostante ciò, si soffermò su quella ragazzina, Liesel. L'aveva vista tante volte, ma non si era mai avvicinata a lei. Proprio per questo decide di raccontare la sua storia.
Mi piace tanto Liesel come personaggio perché all'inizio è una bambina innocente, che non sa quello che le sta capitando. Poi però si trasforma: comincia ad avere la consapevolezza si cosa succede in quel momento e inizia la sua personale ribellione, ovvero ruba i libri: quelli che stanno per essere bruciati, quelli abbandonati, quelli delle persone. Sono il suo unico conforto e diciamo che sotto un certo punto di vista, le salvano la vita.
Anche le figure dei genitori addottivi di Liesel, Hans e Rose Hubermann, mi piacciono tantissimo. 
Il padre appare subito come un uomo buono, che vuole aiutare Liesel, poiché capisce la sua situazione. Le insegna ad essere se stessa e a non cedere in quei tempi così duri, ma nonostante ciò la protegge. È in disaccordo con il regime nazista, ma non si espone, probabilmente per paura. Anzi, dire che non si espone è un po' una bugia, perché poi accoglie un ebreo in casa (ne parleremo dopo), ma comunque cerca di starsene sempre sulle sue.
Rose, a contrario di Hans, all'inizio sembra tutto tranne che una persona dolce e amorevole: è molto dura, ma si vede che ci tiene a Liesel. In particolare alla fine comincia per la prima volta a dimostrare un po' di affetto. 
Probabilmente il personaggio più "forte" e interessante è Max, l'ebreo che gli Hubermann accolgono in casa. Liesel instaura subito un forte rapporto con lui e grazie a questa amicizia capisce di più sul mondo che la circonda. Ho apprezzato tanto il racconto della loro amicizia, anche perché ci regala uno dei momenti più emozionanti e commoventi del libro (dopo il finale).
Ultimo personaggio di cui voglio parlare: Rudy Steiner. L'amicizia tra Rudy e Liesel è una di quelle che stringe il cuore. Rudy infatti non nasconde il suo amore per Liesel e per questo che lo classificherei come il personaggio più dolce. 
Il racconto di quando fece finta di essere Jesse Owens mi ha fatto morire dal ridere. Credo sia una delle parti migliori del libro.
Questa storia è molto famosa per il film. Vorrei davvero parlarvene di più, però ho visto soltanto l'inizio: non l'ho mai finito. Per quello che ho visto è molto simile al libro. Credo poi che Sophie Nèlisse sia davvero brava.


Se volete leggere una storia piena di emozioni, questo è il libro che fa per voi. Contiene tutto: amore, tristezza, risate e storia. Il modo in cui l'autore racconta la Germania nazista è molto personale, ma nonostante ciò molto reale. Ho imparato molto sulla Seconda Guerra Mondiale da questo romanzo, ma nonostante ciò non è un libro pesante. Quando un autore riesce a narrare argomenti difficili in modo semplice e appassionante vuol dire che ha creato un grande romanzo.

Curiosità
Questo romanzo è uscito nel 2005 con il titolo "La bambina che salvava i libri". Solo dopo il film il libro venne denominato "Storia di una ladra di libri". Credo che il titolo di adesso sia meglio: insomma, cosa c'entra "La bambina che salvava i libri" con "The book thief"?

Copertina originale

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