La ragazza delle arance, Jostein Gaarder
Ciao a tutti! Sono finalmente tornata dopo questo lungo periodo di pausa. Mi sento come -A in Pretty Little Liars... (con la differenza che io non voglio uccidervi)
Riferimenti puramente casuali a Pretty Little Liars |
Ho sviluppato nuove idee e non vedo l'ora di ricominciare!
Questa mio periodo di pausa non è stato inutile: ho scoperto nuovi libri che mi hanno semplicemente estasiata. Ma mi sono resa conto di aver tralasciato tanti vecchi libri, perciò sulle mie nuove scoperte vi aggiornerò in seguito.
Perciò bando alle ciance e cominciamo: il libro di oggi è "La ragazza delle arance" di Jostein Gaarder
Titolo originale: Appelsinpiken (Vi prego ditemi che non sono l'unica che sta cercando di pronunciarlo da mezz'ora)
Georg Røed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla, come la maggior parte dei suoi coetanei. Ma un giorno trova una lettera che suo padre gli aveva scritto prima di morire e che aveva poi nascosto, affinché il figlio la potesse trovare una volta grande. In questa lettera il padre, Jan Olav, racconta la storia della "ragazza delle arance", una giovane con un sacchetto di arance incontrata un giorno per caso su un tram di Oslo e subito persa. Per Jan è un colpo di fulmine. Georg si appassiona a questo racconto, che si accorge riguardarlo molto da vicino e che pian piano gli svela ciò che è accaduto prima della sua nascita; un racconto attraverso il quale la voce del padre lo raggiunge da lontano facendolo riflettere sul senso della vita.
Recensione
La storia fin dalle prime pagine comincia subito ad appassionare: la voce del narratore, Georg, dà fin da subito una sensazione di tranquillità. Come in ogni gran libro, poi arriva il colpo di scena che cambia tutto. Da lì la voce narrante diventa Jan e subito la storia prende una piega completamente diversa. La storia comincia a diventare appassionate e piena di colpi di scena.
Devo dire che ripensandoci adesso mi ricorda molto "How i met your mother" (ho quasi finito la nona stagione. NIENTE SPOILER GRAZIE). La voce narrante di Ted e quella di Jan si assomigliano molto, e le domande che ti poni durante il racconto sono le stesse: "Oh mio dio chi è quella cosa c'entra PERCHÈ NON MI SPIEGATE?".
Lasciando perdere i riferimenti alle serie tv, l'idea della trama è molto bella è poetica. A chi non è mai capitato di vedere una persona per strada e rimanerne affascinati? Chi non immagina mai cosa c'è dietro alle persone, qual'è la loro storia? Jan, con la sua innata sensibilità, rimane colpito subito dall'immagine di questa ragazza che compra sacchi di arance. Chi è? A cosa le servono tute quelle arance? Lui non ci dorme la notte, e noi con lui. Non possiamo fare a meno di farci le stesse domande senza accorgerci che tutto,ma proprio tutto, di questo romanzo ci ha rapito: i personaggi, la trama e la descrizione dei luoghi. Se penso al giardino degli aranci di Siviglia mi commuovo ancora.
Se ve lo chiedete no, il finale non vi deluderà. Almeno, io sono rimasta molto contenta. Mi ricordo che per tanto tempo non ho fatto che pensare e ripensare a quel libro e mi sono subito accorta che avrebbe lasciato un segno nel mio cuore.
Frase preferita: per questo romanzo ne devo mettere due:
“La vita è una lotteria gigante dove si vedono solo i biglietti vincenti.”
“Ci sono delle ragazze che non sono in grado di vedere che esiste un universo al di là del loro mascara.”Caro Jostein, tu si che capisci il mio mondo.
Curiosità
Da questo libro è stato tratto un film omonimo. Questa è la locandina:
"...tu che stai leggendo questo libro sei uno dei biglietti vincenti. Lucky you". Anche a me è piaciuto molto questo libro Camilla. Ti consiglio di leggere "Il mondo di Sofia" dello stesso autore che racconta un'originale e divertente storia della filosofia attraverso un giallo avvincente la cui protagonista è una ragazza di nome Sofia.
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