Arrivano i pagliacci, Chiara Gamberale
Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un altro libro di Chiara Gamberale. Nell'ultimo periodo sto leggendo tanti suoi libri perché, come dico spesso, la considero una grandissima autrice e fonte d'ispirazione.
Quindi la recensione di oggi è del suo terzo libro, "Arrivano i pagliacci"
Trama
Allegra Lunare ha vent'anni, è nel momento in cui la vita, per molti, comincia: invece per lei finisce, e deve trovare il coraggio per iniziarne una tutta nuova. Allora Allegra scrive: per non avere paura, per salvarsi l'infanzia, per non dimenticare il senso delle persone e delle cose che sono stati il suo mondo fino a quel momento. Scrive una lettera ai nuovi inquilini che abiteranno la casa dove ha vissuto con la sua bizzarra famiglia, e prende spunto dagli oggetti che rimangono nell'appartamento e di quei pochi che porterà con sé. Ognuno di essi racconta una storia: quella di suo padre, universitario rivoluzionario, e della mamma, giovanissima modella americana; la nascita di suo fratello Giuliano, con la sindrome di down; l'amore magico tra Adriana e Matilde; l'incontro con Zuellen, che è affamata d'amore e sa trasformare tutto in qualcos'altro; le cose che ha imparato a teatro e al circo, la più importante: che dopo il numero dei trapezi arriva sempre il numero dei pagliacci... La scrittura di Allegra procede come il respiro veloce della giovinezza, quando si ha fretta di capire: per libere associazioni, per assonanze del cuore, accostando ai sentimenti cose che ne sono i correlativi oggettivi, e che spesso li esprimono con maggior potenza. Il suo sguardo si posa su ogni spazio da una prospettiva inattesa, filtrato dalle lenti colorate con cui ha imparato a osservare la vita per non essere lambita dalle sue ombre: e ci restituisce un'istantanea candida e acutissima al tempo stesso.
Opinione
Ho scovato questo romanzo nella biblioteca di un piccolo paese in montagna, dove mi trovo ora. Appena ho letto la trama ho subito immaginato che mi sarebbe piaciuto come tutti gli altri.Chi ha letto le mie recensioni ormai sa che considero Chiara Gamberale una specie di dio: si capisce anche solo dal fatto che ho recensito quattro suoi libri. È stato difficile farsi un'opinione articolata su questa storia, perché l'unica cosa che ho pensato appena l'ho finita è stata "Wow".
Il romanzo è scritto in una maniera molto particolare: Allegra deve trasferirsi e scrive un quaderno per i prossimi proprietari dove, per ogni oggetto della casa, narra una vicenda della sua vita e della sua famiglia. Ciò rende il romanzo molto più originale, cosa che è già.
La famiglia di Allegra è completamente fuori dall'ordinario: un insegnante di filosofia che sposa una giovanissima attrice americana e, prima di avere Allegra, hanno un figlio con la sindrome di Down. Ciò che hanno di più vicino a dei parenti sono Adriana e Matilde, una coppia bellissima, e Zuellen, una ragazzina che non ha mai conosciuto la vera madre. Non una famiglia proprio "tradizionale", ma che comunque ti dà subito l'idea di amore.
Allegra sembra quella più normale, ma in realtà ha una confusione perenne nella testa: a vent'anni, dopo una serie di eventi che si possono catalogare solo con l'aggettivo "strani" e un sogno nel cassetto difficile da far avverare, non sa più che ne sarà della sua vita. Narra la sua vita e le sue memorie perché sono ciò che le rimangono e per far si che non vengano perse. Il suo modo di raccontare trascina e appassiona, e quasi ti viene voglia di conoscerla davvero per avere la risposta a tanti interrogativi che, durante la lettura, inevitabilmente si formane nella tua testa.
Mi ha colpito la precisione dei racconti di Allegra: lei ricorda avvenimenti della sua infanzia più lontana, io a malapena ricordo che cosa ho mangiato ieri a cena.
A parte gli scherzi, credo che l'arricchimento di dettagli renda il libro ancora più interessante e più realistico.
Sapevo che la Gamberale non mi avrebbe mai deluso, ma non immaginavo che mi avrebbe lasciato così tante emozioni con questo libro. Lo consiglio pienamente.
Il romanzo è scritto in una maniera molto particolare: Allegra deve trasferirsi e scrive un quaderno per i prossimi proprietari dove, per ogni oggetto della casa, narra una vicenda della sua vita e della sua famiglia. Ciò rende il romanzo molto più originale, cosa che è già.
La famiglia di Allegra è completamente fuori dall'ordinario: un insegnante di filosofia che sposa una giovanissima attrice americana e, prima di avere Allegra, hanno un figlio con la sindrome di Down. Ciò che hanno di più vicino a dei parenti sono Adriana e Matilde, una coppia bellissima, e Zuellen, una ragazzina che non ha mai conosciuto la vera madre. Non una famiglia proprio "tradizionale", ma che comunque ti dà subito l'idea di amore.
Allegra sembra quella più normale, ma in realtà ha una confusione perenne nella testa: a vent'anni, dopo una serie di eventi che si possono catalogare solo con l'aggettivo "strani" e un sogno nel cassetto difficile da far avverare, non sa più che ne sarà della sua vita. Narra la sua vita e le sue memorie perché sono ciò che le rimangono e per far si che non vengano perse. Il suo modo di raccontare trascina e appassiona, e quasi ti viene voglia di conoscerla davvero per avere la risposta a tanti interrogativi che, durante la lettura, inevitabilmente si formane nella tua testa.
Mi ha colpito la precisione dei racconti di Allegra: lei ricorda avvenimenti della sua infanzia più lontana, io a malapena ricordo che cosa ho mangiato ieri a cena.
A parte gli scherzi, credo che l'arricchimento di dettagli renda il libro ancora più interessante e più realistico.
Sapevo che la Gamberale non mi avrebbe mai deluso, ma non immaginavo che mi avrebbe lasciato così tante emozioni con questo libro. Lo consiglio pienamente.
Curiosità
Come dicevo nell'introduzione, questo è uno dei primi romanzi di Chiara Gamberale (il terzo per la precisone). È uscito nel 2002 e perciò con il passare degli anni diventava sempre più difficile trovarlo. L'autrice ha raccontato che durante incontri per altri libri alcune persone le hanno detto questa cosa, così nel 2014 è stat fatta un'altra ristampa con questa copertina. Prima era così:
Non è una grande curiosità, perché viene detto nella prefazione della nuova edizione, però l'ho trovata una storia carina e mi sembrava bello raccontarla.
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