Beautiful Boy, David Sheff

Ciao a tutti! Prima di cominciare con la recensione di oggi, vorrei fare un piccolo commento sulla notte degli Oscar e sulle mie previsioni che ho messo nel post precedente. Dopo il successo dell'anno scorso, dove avevo sbagliato pochissime nomination, pensavo che sarebbe andata bene anche questa volta, ma invece è stato un disastro. Nonostante ciò, sono davvero entusiasta che un film non americano ("Parasite") abbia vinto il premio più prestigioso (Miglior Film): era ora che Hollywood si rendesse conto che anche all'estero si possono produrre grandi pellicole e anche se non ho ancora visto "Parasite" sono sicura che i numerosi premi siano meritatissimi. 
Oggi vorrei parlarvi di un libro sorprendente, di cui mi sono innamorata alla follia: è una delle storie più autentiche che io abbia mai letto, piena di sofferenza e di amore. Si tratta di "Beautiful Boy" di David Sheff, da cui è stato tratto il film omonimo nel 2018 
Titolo originale: Beautiful Boy 



Perché il mio meraviglioso ragazzo si è perso? Che cosa è successo alla mia famiglia? Dove ho sbagliato? Sono le laceranti domande che hanno ossessionato David Sheff in ogni istante dello straziante viaggio nella tossicodipendenza del figlio Nic e nel difficile percorso verso la guarigione. Prima dell'incontro con la droga, Nic era il figlio che ogni genitore vorrebbe: cresciuto con amore dal papà giornalista e dalla mamma artista, era un ragazzo allegro e simpatico, studente modello, campione nello sport, adorato dai fratellini. Ma quando raggiunge l'adolescenza, Nic comincia a sperimentare le droghe, cadendo in una devastante discesa agli inferi, fatta di metamfetamina ed eroina. La dipendenza lo rende un relitto tremante «con due buchi neri al posto degli occhi», e inizia a mentire, rubare, scappare di casa. A chiedere aiuto e a precipitare di nuovo nel tunnel. In questo memoir straziante, spietato e sincero, scritto con il cuore e con le lacrime di un padre che ama disperatamente il figlio, David Sheff racconta i primi segnali d'allarme, le bugie, le telefonate alle tre del mattino (sarà Nic? La polizia? L'ospedale?), i tentativi di disintossicazione, le ricadute. Lo stato di continua preoccupazione diventa per lui, a sua volta, una forma di dipendenza; panico, ansia e stress incessanti richiederanno un prezzo altissimo. Eppure non si è mai arreso e ha sondato e percorso ogni strada possibile per salvare suo figlio.

Recensione 
"Beautiful Boy" mi ha spezzato il cuore: mi ha fatto sentire il dolore di un padre che vuole salvare il figlio ma che non riesce, la disperazione che si prova quando qualcuno di caro sprofonda nel tunnel della droga. Mi sono immersa in questa storia strappalacrime, che mostra quanto l'amore di un genitore possa essere forte. Mi ha fatto male, ma sono i libri che suscitano emozioni così forti che ci ricordano il piacere della lettura. 

Il libro racconta la storia vera del giornalista David Sheff e di suo figlio Nic. Dopo io divorzio, David ha cresciuto il ragazzo praticamente da solo, spesso con difficoltà, ma instaurando un forte rapporto. Col tempo però il padre si accorge che Nic è sempre più distante e si comporta in maniera strana, fino a quando non arriva la notizia inaspettata: suo figlio è dipendente dalla metanfetamina. 
Da quel momento, la vita di David e di tutta la sua famiglia, la seconda moglie Karen e i piccoli Jasper e Daisy, sarà segnata dallo stress, dall'ansia di non vedere più tornare Nic, dalle notte insonni, dalle ricerche infinite e dai pianti nascosti. 
La storia è raccontata dal punto di vista di David, che affronta i suoi sensi di colpa e le domande insistenti che rimbombano nella sua testa: cosa ho sbagliato? potevo fare di più? che futuro avrà mio figlio? 
Il racconto è narrato in maniera toccante e sincera, come solo un genitore devastato dall'idea di non poter salvare il figlio può fare. 

Ho sempre trovato i film e i libri che riguardano la dipendenza molto pesanti. Quando vengono raccontati in prima persona da chi ha vissuto veramente quelle storie diventa ancora peggio: essendo molto empatica (un po' troppo ogni tanto) mi sento come se stessi vivendo quelle vicende. 
David Sheff mi ha fatto provare esattamente questo sentimento. La sua voce è carica di dolore, ma allo stesso tempo anche di dolcezza e malinconia, sopratutto ricordando il figlio che ha cresciuto e che non riesce a riconoscere più: provoca emozioni impetuose, forti come un pugno nello stomaco, e molto difficili da dimenticare. 

La storia di Nic e David mi ha insegnato tante cose: innanzitutto, che la dipendenza è un fenomeno molto complesso, contraddittorio, una malattia che ci si provoca da soli; che i genitori di un ragazzo dipendente da sostanze passano la loro vita a chiedersi che cosa hanno sbagliato, nonostante la colpa non sia loro; che per quanto un figlio possa cambiare e diventare irriconoscibile agli occhi di un padre, lui non smetterà mai di volergli bene. 
È proprio l'amore l'unica fonte di speranza di questa storia, che dà consolazione nel bel mezzo di tutta questa disperazione. David non smette mai di amare Nic, ma nemmeno lui dimentica il padre: ho avuto la sensazione che fosse proprio il suo amore a renderlo umano nei momenti in cui non sembrava nemmeno più una persona. Credo sia questa la sfumatura migliore che si può cogliere da questa storia. 

Nic e David Sheff
Citazione preferita:
«Nel mio primo gruppo uno psicologo mi ha chiesto perché ero qui, qual era il mio tipo di problema.»«Sono un tossicodipendente e un alcolista», gli ho risposto.Lui ha scosso la testa. «'No', ha detto, 'questo è come hai curato il tuo problema. Qual è il tuo problema? Perché sei qui?'»

FILM 
Il film "Beautiful Boy", diretto da Felix Van Groeningen, è uscito nel 2018 ed è stato tratto sia dall'omonimo romanzo che dal libro "Tweak" di Nic Sheff

Per il trailer cliccate qui 
La pellicola è abbastanza fedele al libro di David Sheff, rappresentandone le parti più importanti in maniera dettagliata. La storia non perde la sua profondità e le emozioni che lo spettatore prova sono esattamente le stesse. 

David Sheff è interpretato da Steve Carrel: nonostante sia principalmente un attore comico mi piace molto anche nei film drammatici. In questo caso ha retto il difficile ruolo perfettamente, ma non mi ha convinto al cento per cento. Probabilmente è dovuto al fatto che il suo compagno di scena, Timothée Chalamet, è strabiliante nella sua bravura. Lo considero uno degli attori più promettenti degli ultimi anni da "Chiamami col tuo nome", ma nonostante ciò in "Beautiful Boy" mi ha davvero sorpresa: un ruolo come quello di Nic non dev'essere facile, ma Timothée ci ha messo davvero l'anima e ha reso l'interpretazione a dir poco meravigliosa. 

"Beautiful Boy" è unico nel suo genere. Per capirlo basta ascoltare la ricercata colonna sonora, che passa dai John Lennon e i Nirvana ai Sigur Rós (che io non avevo mai sentito nominare ma che mi sono piaciuti da matti). 
Toccante, strappalacrime e incisivo: questo film riesce a colpire lo spettatore nel profondo, rappresentando una storia così emozionante in maniera autentica. 


Curiosità 
Il titolo del libro e del film è tratto dalla canzone omonima di John Lennon. David Sheff è infatti famoso nel mondo del giornalismo per aver intervistato il cantante e Yoko Ono nel 1980 per l'uscita del loro album "Double Fantasy". Lennon morì poco tempo dopo. 

Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione! 



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