I Testamenti, Margaret Atwood

Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di uno dei libri più attesi dell'anno. Personalmente aspettavo con impazienza l'uscita di questo romanzo e sono stata entusiasta del risultato. Si tratta de "I Testamenti" di Margaret Atwood, sequel de "Il racconto dell'ancella".
Titolo originale: The Testaments 


ATTENZIONE: LA RECENSIONE CONTIENE SPOILER SUL LIBRO PRECEDENTE



«Il nostro tempo insieme sta per cominciare, mio lettore. Può darsi che vedrai queste pagine come un fragile scrigno da aprire con la massima cura. Può darsi che le strapperai o le brucerai: con le parole accade spesso». Hai fra le mani un'arma pericolosa, caricata con i segreti di tre donne di Gilead. Stanno rischiando la vita per te. Per tutti noi. Prima di entrare nel loro mondo, forse vorrai armarti anche di questi pensieri: «La conoscenza è potere». «La Storia non si ripete, ma fa rima con sé stessa».

Recensione 
"I Testamenti" è uno di quei sequel che sembrano non servire, ma che in realtà i fan appassionati necessitano. Io sono tra quelle persone che ha amato "Il racconto dell'ancella" (la mia recensione qui) e che è rimasta basita dal finale della storia. Per trentacinque anni lettori di tutto il mondo si sono domandate ininterrottamente "dove hanno portato Difred?" senza averne la minima idea. La serie tv omonima tenta di dare una risposta dalla seconda stagione in poi (la mia recensione qui), ma comunque prende una piega molto diversa da quella del romanzo: questo non vuol dire che sia peggiore, io credo che il serial sia uno dei migliori degli ultimi anni, ma comunque ormai è abbastanza distante dall'idea del libro.
La conclusione è che "Il racconto dell'ancella" non finisce e che come accade per ogni storia dalla chiusura ambigua, i fan chiedono spiegazioni. Finalmente, Margaret Atwood conclude il ciclo iniziato con il primo romanzo, dando un senso a uno dei libri che ha più segnato la nostra società dall'elezione di Trump alla Casa Bianca. 
"I Testamenti" però non è solo una conclusione: racconta le vicende di Gilead da un punto di vista tutto nuovo, che ne la serie ne il romanzo precedente avevano affrontato. Ci trasporta un'altra volta in questo mondo spaventoso, facendoci conoscere dettagli che erano rimasti nascosti. 

Prima dell'uscita del romanzo non mi ero informata molto sulla trama, anche perché non erano uscite molte notizie. Scoprire la nuova protagonista della storia mi ha lasciato senza parole: Zia Lydia
Per chi non si ricorda bene "Il racconto dell'ancella", Zia Lydia fa parte dell'unica classe di donne che ha un minimo di potere Gilead e lo utilizza in maniera tirannica, soprattutto nei confronti delle Ancelle. Nella serie tv non sto nemmeno a spiegare chi è, perché è impossibile che uno spettatore se la possa dimenticare (Ann Dowd è spaventosamente brava). Pensare che un personaggio del genere possa diventare narratore della storia è assurdo, ma credetemi se vi dico che il risultato è sorprendentemente interessante. 
Zia Lydia racconta la storia di Gilead e la sua vita prima del regime. La sua narrazione viene alternata a quella di altre due ragazze. La prima è Agnes Jemima, figlia adottiva di un'importante famiglia di Gilead pronta a maritarsi, mentre la seconda è Daisy, ragazza canadese che osserva le vicende del regime dall'esterno, ma che in realtà finirà per essere più coinvolta di quanto avrebbe immaginato. 
Le tre voci si intersecano in maniera perfetta, creando un romanzo pieno di misteri, suspense e colpi di scena: è impossibile annoiarsi. 

Tutti i personaggi di Gilead, sia quelli del romanzo che della serie, sono molto complessi e profondi. Anche ne "I Testamenti" l'analisi delle protagoniste, delle loro scelte e delle loro motivazioni è molto dettagliata. Si parte dal desiderio di libertà di Agnes, che non vuole sentirsi vincolata da un matrimonio; proseguendo, l'autrice arriva a Daisy e all'accettazione del trauma che ha vissuto; infine, è il turno di Zia Lydia, probabilmente il personaggio più intrigante dell'universo de "Il racconto dell'ancella". Margaret Atwood crea delle protagoniste affascinati e interessati in cui il lettore si può immedesimare, poiché riesce a conoscerle a fondo. 

Le vicende di Gilead hanno affascinato migliaia di lettori e telespettatori. In giro per il mondo, donne che non hanno ancora ottenuto i diritti fondamentali utilizzano le Ancelle come simbolo, per far sentire la propria voce e per gridare che non finiremo mai come loro
Margaret Atwood ha capito l'importanza sociale dell'universo che ha creato e ha deciso di crearne un altro pezzo. Non è solo un'intelligentissima mossa di marketing, ma è anche un modo per donare un'altra arma al mondo. In una società in cui ancora ci sono discussioni sulla legittimità dell'aborto, le pari opportunità sul lavoro e il ruolo della donna al di fuori della casa, "Il racconto dell'ancella" è fondamentale: ci ricorda che fare un passo indietro dal progresso al regresso è pericolosamente facile. 
"I Testamenti" può essere considerato un altro tassello si questo immenso puzzle che sta dando un forte scossone alla nostra società. 

Citazione: 
Gilead ha conosciuto la bellezza. Perché non avremmo dovuto desiderarla? Eravamo umani, in fin dei conti”.


Foto presa dall'articolo "A Handmaid's Tale of Protest" del New York Times


Curiosità 
Chi è già abbastanza avanti con la serie (io sono a metà della terza stagione) e ha letto "I Testamenti" avrà notato che certi dettagli del libro possono essere collegati con lo show. Il romanzo si svolge circa quindici anni dopo i fatti del serial, perciò per il momento tutti i collegamenti che si potrebbero fare sono solo supposizioni. 
Lo showrunner Bruce Miller ha dichiarato che la storia de "I Testamenti" avrà una forte importanza nella continuazione della serie. 

Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione! 



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