...Che Dio perdona a tutti, Pif

Ciao a tutti! Oggi vorrei proporvi un romanzo di un giovane autore italiano. Chiamarlo "autore" realtà è un po' restrittivo, perché in questi anni ha fatto di tutto: ha scritto programmi, ha diretto film, ha recitato. Il suo programma su MTV è stato il primo del suo genere e, da quel momento, non si è più fermato. Vi parlo di Pif e del suo primo romanzo "...Che Dio perdona a tutti".



Arturo è un trentacinquenne, non ha ancora una fidanzata e fa l'agente immobiliare. Il suo principale obiettivo nella vita è mantenere immutato lo stato delle cose. Ha poche passioni che, con scarso successo, cerca di condividere con gli amici di calcetto. La più importante e irrinunciabile sono i dolci, in particolare quelli con la ricotta. Almeno fino a quando entra in scena lei, Flora: la figlia del proprietario della pasticceria che fa gli sciù più buoni di Palermo, il dolce preferito di Arturo. E in un istante diventa la donna dei suoi sogni. Sveglia, intraprendente, ma anche molto cattolica, Flora sulla religione ha la stessa pignoleria di Arturo sui dolci, ed è proprio così che lui la conquista, interpretando Gesù durante una Via Crucis. Quel giorno è per Arturo un vero calvario, perché durante il tragitto si accorge di aver dimenticato i più semplici insegnamenti cattolici e sbaglia tutto, dando vita a una rappresentazione ai limiti del blasfemo. Ciò nonostante, Flora s'innamora e per un periodo felice i due stanno insieme, senza che lei si accorga della sua indifferenza religiosa e, naturalmente, senza che Arturo la confessi. Un precario equilibrio, fatto di sotterfugi e risposte liturgiche bofonchiate a mezza voce, che non può durare. Quando lei se ne accorge, Arturo, un po' per sfinimento e un po' per provocazione, reagisce con insolita fermezza: seguirà alla lettera la parola di Dio. Per tre settimane. Una rivoluzione che cambierà la sua vita, rivelando a lui, ma anche a Flora e a tutti coloro che li conoscono, amici e colleghi compresi, una verità molto scomoda.

Recensione
Degli anni delle elementari non ricordo tantissimo: mi tornano in mente i libri de "Il diario di una schiappa", che io divoravo in un quarto d'ora, i cartoni sui vari canali per bambini e le preghiere ai miei genitori affinché mi lasciassero finire di vedere la puntata de "Il Testimone" il martedì sera. 
Adoravo quel programma. Per chi non l'ha mai visto, "Il Testimone" era fatto a varie puntate che parlavano di argomenti diversi raccontati in prima persona da Pierfrancesco Filiberto, in arte Pif. Era divertente, interessante e sicuramente non adatto ad una bambina delle elementari, ma questo è un dettaglio. Resta il fatto che quando è finito ci sono rimasta molto male. 
Pif però non si è fermato: oltre alle varie inchieste con le Iene, nel 2012 uscì sul suo primo film, "La mafia uccide solo d'estate" (da cui è stata tratta la serie tv omonima), seguito da "In guerra per amore" nel 2016. Pensavamo che non poteva superarsi, ma poi ha scritto "Che Dio perdona a tutti": dopo averlo letto, posso concludere che questo autore sa fare davvero tutto. 

La vicenda raccontata nel romanzo inizialmente può sembrare semplice, ma durante la lettura si rivelerà unica: Arturo è un ragazzo siciliano con una vita semplice, poche aspirazioni e un amore spropositato per i dolci. La sua vita cambia quando conosce Flora (Pif utilizza sempre questi due nomi), proprietaria di una pasticceria, di cui si innamora. I due vivranno per i primi mesi una relazione perfetta, fino a quando la ragazza, fortemente credente, non si renderà conto che il compagno non è religioso. Da quel momento Arturo deciderà di seguire lettera per lettera la parola di Dio per tre settimane: le conseguenze saranno delle più svariate, da avvenimenti esilaranti a scoperte scomode.
Pif è famoso per il suo stile originale, caratterizzato da una pungente ironia: il suo romanzo è la prova che non importa in quale modo la utilizzi, funziona sempre. Il risultato è una storia semplice e frizzante, ma allo stesso tempo profonda e riflessiva.

Ogni elemento del libro sembra fatto apposta per essere inserito e per funzionare perfettamente. Ho trovato molto originale l'idea dell'uomo medio, che mai nella sua vita si è spinto troppo in là e che piano piano si allontana inconsciamente dalle sue convinzioni: una storia semplice, senza storyline troppo forzate o esagerate, ma allo stesso tempo fuori dal comune.

Il bello di Pif è che in qualsiasi progetto si butti, riesce sempre a trovare il modo di far pensare utilizzando lo stesso tempo un raffinato sarcasmo. La risata è assicurata ad ogni singolo capitolo, ma il libro è molto più di questo: l'imponente tematica si fa sentire, senza però apparire troppo pesante. 
Cosa ci rende dei veri religiosi? L'autore analizza proprio questa questione che, a mio parere, non è mai stata più attuale. Adesso certi insegnamenti hanno più valori di altri: un credente che va a messa ogni domenica ma che appena può attacca col ritornello "gli immigrati a casa loro" non sta rispettando tutti i principi del Vangelo, ma è comunque considerato cristiano. Il dibattito che descritto nel libro può risultare davvero interessante per tutti, fedeli o no.

Una storia originale nella sua semplicità, dei personaggi interessanti e approfonditi, delle tematiche profonde e ben affrontate, una narrazione fluida e intrigante e, soprattutto, un'ottima descrizione della pasticceria siciliana, che per me già da sola era un ottimo motivo per leggere il romanzo: "Che Dio perdona a tutti" è un piccolo gioiellino, una lettura veloce e affascinante che dà molti spunti di riflessione. Tutti dovrebbero leggerlo anche solo per ricordarsi una semplice lezione che Pif sottolinea durante tutta la narrazione: l'ipocrisia è e sempre rimarrà il difetto peggiore della nostra società. 

Citazione preferita: 
Ecco, quando usciamo dalla chiesa cosa ci aspettiamo di essere? Dei farmacisti o dei cristiani?Il problema è che a noi ci va bene così, è più facile, ci conforta ma non ci impegna. Perché alla fine al massimo ci confessiamo e ci pentiamo. Perché futti futti, che Dio perdona a tutti!


 Curiosità
Il 14 marzo uscirà un nuovo film con Pif protagonista, chiamato "Momenti di trascurabile felicità", tratto dal libro omonimo. questa volta non è lui alla regia, ma Daniele Lucchetti. 




Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!

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