Classici: Sogno d'una notte di mezza estate, William Shakespeare
Ciao a tutti! In questi ultimi mesi avevo deciso che avrei iniziato a leggere qualche opera di Shakespeare e sinceramente non mi aspettavo che mi sarei innamorata così tanto di quest'autore. Tra l'altro, a casa ho trovato delle edizioni con la traduzione accanto alla versione originale, perciò ho avuto l'opportunità di leggere i libri anche in inglese. Certo, ho fatto fatica a capirci qualcosa, perché ha un linguaggio molto vecchio e complesso, ma è stato bellissimo e sono riuscita ad apprezzare ancora di più le opere.
Per ora ho letto tre libri tratti dalle opere Shakespeare e ho deciso di iniziare dal mio preferito, ovvero "Sogno di una notte di mezza estate".
Titolo originale: A Midsummer Night's Dream
Per ora ho letto tre libri tratti dalle opere Shakespeare e ho deciso di iniziare dal mio preferito, ovvero "Sogno di una notte di mezza estate".
Titolo originale: A Midsummer Night's Dream
"Sogno di una notte di mezza estate" (titolo originale: "A Midsummer Night's Dream") fu scritta probabilmente tra il 1593 e il 1595. È senza dubbio una delle commedie più conosciute e apprezzate di William Shakespeare. L'opera si compone di tre storie collegate tra loro dalla celebrazione del matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni. La prima storia racconta di quattro giovani ateniesi: Lisandro e Demetrio che amano Ermia, Ermia che ama Lisandro ed Elena che ama Demetrio. La trama è complicata dal padre di Ermia, che le impone di sposare Demetrio. Ernia e Lisandro decidono così di fuggire nei boschi, accompagnati da Elena e Demetrio, ma i quattro si perdono nel buio e nelle loro schermaglie amorose. La seconda storia parla di Oberon e Titania, rispettivamente re degli elfi e regina delle fate, che per il matrimonio fra Teseo e Ippolita si recano nel medesimo bosco dei quattro giovani fuggitivi. Ancora nel bosco si svolge la terza storia, incentrata su una compagnia di artigiani che vuole mettere in scena una rappresentazione teatrale sul tema di Piramo e Tisbe (qui vale la pena segnalare il personaggio di Nick Bottom, uno dei più apprezzati personaggi comici di Shakespeare, e l'amatissimo Puck, motore delle azioni, che chiude l'opera). In "Sogno di una notte di mezza estate" le invenzioni letterarie e i colpi di scena si susseguono, come gli scherzi e gli equivoci. Ma senza mai perdere delicatezza e poesia.
Recensione
Mi è già capitato di parlare di classici di questo calibro e in genere ci metto due o tre giorni per preparare un post così complicato. Ho sempre il terrore di dire qualcosa di banale e scontato e di rovinare un capolavoro del genere.
Dopo il mio momento di vuoto totale di solito comincio a fregarmene e a mettermi a scrivere. Le idee poi vengono da sole, perché, se ci si pensa, su un libro come "Sogno d'una notte di mezza estate" ci sono veramente tantissime cose da dire.
Ho fatto analista di motivi per cui leggere quest'opera, ma in realtà il più evidente è sicuramente uno solo: Shakespeare. Partendo dal presupposto che Shakespeare è uno dei più importanti autori di opere teatrali (se non IL più importante), le sue opere sono pura poesia: è impossibile non innamorarsene.
Ma parliamo proprio di "Sogno di una notte di mezza estate". A mio parere, uno degli elementi che lo rende così incredibile e indimenticabile è la mitologia greca. Partendo dal matrimonio far Teseo e Ippolita fino ad arrivare a tutti i vari personaggi e le vicende magiche che vengono narrate, si notano subito gli evidenti collegamenti con la mitologia greca-latina. Questi elementi magici donano alla storia l'unicità che la caratterizza e fanno innamorare il lettore pagina dopo pagina.
In queste settimane in cui mi sono dedicata alla lettura di alcune opere di Shakespeare mi sono resa conto che uno dei vari punti di forza dei suoi scritti è la bellissima rappresentazione dell'amore. Che sia felice o tormentato (di Romeo e Giulietta parliamo un altro giorno), Shakespeare descrive l'amore in una maniera sublime. In questa storia, oltre al matrimonio di Teseo e Ippolita, troviamo la relazione ostacolata fra Ermia e Lisandro, l'amore non corrisposto di Demetrio per Ermia e il dolore di Elena, rifiutata da Demetrio. Per non parlare poi di Oberon e Titania, i sovrani delle fate, che creeranno ancora più confusione in tutte queste storie: è tutto un gioco di meravigliosi intrecci e grovigli, che faranno sembrare la vicenda un incredibile sogno.
I personaggi, ovviamente, sono una parte fondamentale nell'opera. Possiamo dividerli in tre gruppi: innanzitutto troviamo i quattro fanciulli protagonisti, ovvero Lisandro, Ermia, Demetrio ed Elena. Non saprei dire quale fra questi quattro sia il mio preferito: la verità è che le loro storie per funzionare devono essere considerate insieme, perché se no non hanno lo stesso senso. Comunque delle loro vicende ho già parlato nel paragrafo superiore.
Come secondo gruppo ci sono gli artigiani, che per il matrimonio di Teseo e Ippolita (i quali non considererò per ora, poiché abbastanza marginali in confronto agli altri), decidono di improvvisarsi attori, recitando il dramma di Tiramo e Tisbe. La compagnia costituisce uno degli elementi più umoristici dell'opera.
Infine ci sono tutti i personaggi legati al mondo delle fate, in particolare Oberon e Titania, re e regina delle fate. La loro vicenda è caratterizzata da continui battibecchi e dispetti, a causa dei quali si crea tutta la storia.
Rimanendo sempre in tema protagonisti, bisognerebbe dedicare un intero paragrafo al fulcro di tutta la storia, nonché il mio personaggio preferito: Puck (o Robin Goodfellow). Puck è un folletto, servitore di Oberon. Il re si trova nel bel mezzo di una discussione con Titania, poiché vuole che lei gli ceda il suo paggio: per questo motivo chiede a Puck di versarle sugli occhi il succo della viola del pensiero, in modo che lei si innamori del primo essere che incontri e che possa lasciargli il paggio. Inoltre, Oberon gli domanda di fare la stessa cosa con Demetrio, in modo che possa innamorarsi di Elena. Puck creerà un po' di scompiglio e... non dico niente di più per chi non conosce la storia, anche se la trama è abbastanza famosa.
Puck perciò è l'anima dell'opera, il personaggio che la incarna nella maniera più completa: è la rappresentazione del sogno, di un qualcosa talmente bello e misterioso che pare solo frutto dell'immaginazione.
Mi sembra inutile sottolineare ulteriormente che "Sogno di una notte di mezza estate" sia un capolavoro. Per chi non ha mai letto nulla di Shakespeare consiglio di iniziare proprio da quest'opera, per innamorarsi dell'autore e per non staccasene mai.
Citazione preferita:
Dopo il mio momento di vuoto totale di solito comincio a fregarmene e a mettermi a scrivere. Le idee poi vengono da sole, perché, se ci si pensa, su un libro come "Sogno d'una notte di mezza estate" ci sono veramente tantissime cose da dire.
Ho fatto analista di motivi per cui leggere quest'opera, ma in realtà il più evidente è sicuramente uno solo: Shakespeare. Partendo dal presupposto che Shakespeare è uno dei più importanti autori di opere teatrali (se non IL più importante), le sue opere sono pura poesia: è impossibile non innamorarsene.
Ma parliamo proprio di "Sogno di una notte di mezza estate". A mio parere, uno degli elementi che lo rende così incredibile e indimenticabile è la mitologia greca. Partendo dal matrimonio far Teseo e Ippolita fino ad arrivare a tutti i vari personaggi e le vicende magiche che vengono narrate, si notano subito gli evidenti collegamenti con la mitologia greca-latina. Questi elementi magici donano alla storia l'unicità che la caratterizza e fanno innamorare il lettore pagina dopo pagina.
In queste settimane in cui mi sono dedicata alla lettura di alcune opere di Shakespeare mi sono resa conto che uno dei vari punti di forza dei suoi scritti è la bellissima rappresentazione dell'amore. Che sia felice o tormentato (di Romeo e Giulietta parliamo un altro giorno), Shakespeare descrive l'amore in una maniera sublime. In questa storia, oltre al matrimonio di Teseo e Ippolita, troviamo la relazione ostacolata fra Ermia e Lisandro, l'amore non corrisposto di Demetrio per Ermia e il dolore di Elena, rifiutata da Demetrio. Per non parlare poi di Oberon e Titania, i sovrani delle fate, che creeranno ancora più confusione in tutte queste storie: è tutto un gioco di meravigliosi intrecci e grovigli, che faranno sembrare la vicenda un incredibile sogno.
I personaggi, ovviamente, sono una parte fondamentale nell'opera. Possiamo dividerli in tre gruppi: innanzitutto troviamo i quattro fanciulli protagonisti, ovvero Lisandro, Ermia, Demetrio ed Elena. Non saprei dire quale fra questi quattro sia il mio preferito: la verità è che le loro storie per funzionare devono essere considerate insieme, perché se no non hanno lo stesso senso. Comunque delle loro vicende ho già parlato nel paragrafo superiore.
Come secondo gruppo ci sono gli artigiani, che per il matrimonio di Teseo e Ippolita (i quali non considererò per ora, poiché abbastanza marginali in confronto agli altri), decidono di improvvisarsi attori, recitando il dramma di Tiramo e Tisbe. La compagnia costituisce uno degli elementi più umoristici dell'opera.
Infine ci sono tutti i personaggi legati al mondo delle fate, in particolare Oberon e Titania, re e regina delle fate. La loro vicenda è caratterizzata da continui battibecchi e dispetti, a causa dei quali si crea tutta la storia.
Rimanendo sempre in tema protagonisti, bisognerebbe dedicare un intero paragrafo al fulcro di tutta la storia, nonché il mio personaggio preferito: Puck (o Robin Goodfellow). Puck è un folletto, servitore di Oberon. Il re si trova nel bel mezzo di una discussione con Titania, poiché vuole che lei gli ceda il suo paggio: per questo motivo chiede a Puck di versarle sugli occhi il succo della viola del pensiero, in modo che lei si innamori del primo essere che incontri e che possa lasciargli il paggio. Inoltre, Oberon gli domanda di fare la stessa cosa con Demetrio, in modo che possa innamorarsi di Elena. Puck creerà un po' di scompiglio e... non dico niente di più per chi non conosce la storia, anche se la trama è abbastanza famosa.
Puck perciò è l'anima dell'opera, il personaggio che la incarna nella maniera più completa: è la rappresentazione del sogno, di un qualcosa talmente bello e misterioso che pare solo frutto dell'immaginazione.
Mi sembra inutile sottolineare ulteriormente che "Sogno di una notte di mezza estate" sia un capolavoro. Per chi non ha mai letto nulla di Shakespeare consiglio di iniziare proprio da quest'opera, per innamorarsi dell'autore e per non staccasene mai.
Citazione preferita:
Perfino quando la scena è concorde,la guerra, la morte, la malattia assediano l'amore,lo rendono momentaneo come un suono,furtivo come un'ombra, fuggevole come un sogno, breve come un lampo che in una notte nerasveli, ad un tratto, cielo e terra,ma, prima che si possa dire "Guarda!"le mascelle del buio l'hanno divorato.Così in un istante svanisce ogni cosa che brilla
Curiosità
"Sogno di una notte di mezza estate" venne scritto nel 1595, ma non fu mai rappresentato integralmente fino al XIX secolo. Più precisamente, nel 1840 fu messo in scena a Covent Garden da Madame Vestris, che interpretò anche Oberon. Infatti per settant'anni, i personaggi di Oberon e Puck furono interpretati da donne.
Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!
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