L'insostenibile leggerezza dell'essere, Milan Kundera
Ciao a tutti. I miei pochi lettori si staranno chiedendo che fine abbia fatto in questi mesi. Ho voluto prendermi una pausa. Certo, forse è stata un po' troppo lunga, ma ne avevo bisogno. Non ero più soddisfatta di quello che scrivevo, avevo voglia di provare qualcosa di nuovo. Questo tempo mi è servito ed ora eccomi qua, un pochino più matura e consapevole delle mie capacità.
Per gli avventurieri che si sono imbattuti per caso in questo blog, vorrei presentarmi: sono Camilla, ho 16 anni e vivo in un mondo tutto mio, fatto di storie e racconti. Amo leggere e, senza troppe pretese, mi piace parlare dei miei libri preferiti su questo blog. Questo lo considero po' un nuovo inizio.
Questi mesi sono stati molto intensi e mi sento sicuramente più cresciuta. Ovviamente non ho smesso di leggere: quella è una delle cose che non abbandonerò mai. Soprattutto, ho avuto modo di leggere alcuni libri che mi hanno profondamente segnata e che hanno caratterizzato un po' il mio periodo di pausa. Oggi vorrei parlarvi di uno dei miei preferiti, quello che sicuramente mi ha lasciato più senza fiato: si tratta de "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera.
Titolo originale: Nesnesitelná lehkost bytí
Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell'aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla "compassione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. Così accade nel romanzo: Tomás ama Tereza, Tereza ama Tomás: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle Affinità elettive si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose
Per gli avventurieri che si sono imbattuti per caso in questo blog, vorrei presentarmi: sono Camilla, ho 16 anni e vivo in un mondo tutto mio, fatto di storie e racconti. Amo leggere e, senza troppe pretese, mi piace parlare dei miei libri preferiti su questo blog. Questo lo considero po' un nuovo inizio.
Questi mesi sono stati molto intensi e mi sento sicuramente più cresciuta. Ovviamente non ho smesso di leggere: quella è una delle cose che non abbandonerò mai. Soprattutto, ho avuto modo di leggere alcuni libri che mi hanno profondamente segnata e che hanno caratterizzato un po' il mio periodo di pausa. Oggi vorrei parlarvi di uno dei miei preferiti, quello che sicuramente mi ha lasciato più senza fiato: si tratta de "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera.
Titolo originale: Nesnesitelná lehkost bytí
Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell'aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla "compassione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. Così accade nel romanzo: Tomás ama Tereza, Tereza ama Tomás: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle Affinità elettive si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose
Recensione
Mi sono voluta fare un po' del male: dopo così tanto tempo senza scrivere, partire da un libro del genere è da masochisti. L'ho scelto perché mi ha insegnato tantissimo e perché è esattamente il mio genere di romanzo.
"L'insostenibile leggerezza dell'essere" è poesia.
In ogni singolo personaggio, momento, frase o parola, il romanzo ha come obbiettivo il voler trasmettere un ideale poetico. Infatti, oltre a tutte le riflessioni del narratore, si può trovare significato profondo in tutti gli aspetti della storia: l'amore senza confini di Tomas per Tereza, contrastato al non volersi privare di esperienze con altre donne, il dolore di Tereza, per un' infanzia mancata, per un'esistenza complessa e per un uomo che lei vorrebbe odiare ma che non evitare di amare, i dubbi di Sabrina, sulla direzione da dare alla sua vita, la dolcezza di Franz, e il suo amore per Sabrina, una donna forse troppo diversa da lui, sono tutte espressioni di poesia, una poesia riguardante le persone comuni, le fatiche della vita e, più di tutto, questa misteriosa "insostenibile leggerezza dell'essere", che nel libro è espressa in maniera magnifica.
Il romanzo è anche una rappresentazione dell'amore in tutte le sue sfumature.
Milan Kundera può vantare di aver creato due delle storie d'amore più belle di tutte: innanzitutto, quella fra Tereza e Tomas, due persone così diverse tra loro, ma che, in un modo o nell'altro, sono destinate ad amarsi, nonostante tutti i "nonostante".
La seconda, che in un certo modo è più romantica della precedente, è quella fra Sabina e Franz, che sembrano derivanti da due mondi opposti, ma che in realtà, con il loro "Dizionario delle parole non dette" (a mio parere una delle trovate più geniali del romanzo) e le loro imperfezioni, riescono a creare un perfetto idillio, almeno per qualche tempo.
Oltre a tutto ciò, il libro vuole raccontare le vicende di persone vere, con sentimenti e dolori reali.
Ho già avuto modo di parlarvi un pochino dei protagonisti di questa meravigliosa storia, ma sicuramente un solo post non servirebbe per spiegarveli a fondo. Perciò, proverò a introdurveli nella maniera più semplice possibile, anche per non rovinarvi la sorpresa.
In ordine di apparizione troviamo Tomas, un brillante chirurgo avente un innegabile successo con le donne. La sua vita cambia in seguito all'incontro casuale con Tereza.
Tereza all'inizio del racconto è una cameriera, ma in seguito diventerà una fotografa. Ha avuto un'infanzia difficile, in cui ha dovuto sostenere la famiglia, ed è cresciuta con una forte mancanza di affetto: per questo motivo sarà così difficile per lei sopportare tutti i tradimenti del compagno. Un altro aspetto importante da sottolineare è che per gran parte della narrazione Tereza è accompagnata da Karenin, il suo cane, che le fa da principale fonte di conforto e che è sicuramente uno dei personaggi più importanti.
Sabina è una delle amanti di Tomas: è una pittrice e vive in pura libertà, separata da ogni vincolo. In varie fasi della sua vita, come dicevo prima, si chiede dove sta conducendo la sua esistenza. Sicuramente è uno dei protagonisti più riflessivi ed introspettivi del romanzo.
Infine, Franz è un docente universitario, particolarmente idealista, amante di Sabina. Mentre la donna non sembra molto presa dalla loro storia, lui si sente pazzo d'amore, nonostante sia conscio delle profonde differenze fra i due. Forse però sono proprio le caratteristiche dei due e rendere il loro rapporto così speciale.
Infine, "L'insostenibile leggerezza dell'essere" è il racconto di un'epoca specifica.
Il libro si svolge fra la Primavera di Praga e la successiva invasione dell'Unione Sovietica. Come in ogni romanzo che si rispetti, la storia risente molto dello sfondo storico in cui è ambientata. I protagonisti sono perfettamente incastrati con l'ambiente che li circonda e le loro vicende sono strettamente collegate con gli tutti gli avvenimenti del momento. Non mi arrischio a dire di più, un libro del genere non può essere rovinato dagli spoiler.
Dare un'interpretazione ad un libro di così grande importanza non è facile, in genere ci riescono gli autori o i grandi letterati. Io non sono nessuno di questi: ho soltanto 16 anni e ho provato a dare una mia semplice spiegazione ad un qualcosa che mi ha profondamente emozionata.
Sarà che io adoro i libri che, anche se non sono esattamente semplici, riescono a toccarti solamente con particolari concetti: non lo so, so solo che ho amato questo romanzo e che, come vi diranno sicuramente tutte le persone che l'hanno già letto, se siete un po' simili a me ve ne innamorerete anche voi.
Frase preferita:
(è stato difficilissimo sceglierne una, non giudicatemi, è dal fatto di non riuscire a scegliere la propria citazione preferita che si capisce come un libro abbia influito su di te)
“Tutti noi consideriamo impensabile che l'amore della nostra vita possa essere qualcosa di leggero, qualcosa che non ha peso, riteniamo che il nostro amore sia qualcosa che doveva necessariamente essere; che senza di esso la nostra vita non sarebbe stata la nostra vita.”
Alla prossima recensione
Camilla
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