Cinema: Lady Bird (Greta Gerwig)

Ciao a tutti! Oggi, per la prima volta, vi introdurrò la novità principale a cui ho pensato. Avendo una grande passione per il cinema, da questo momento ogni tanto mi piacerebbe parlare anche di alcuni film. Ho già iniziato a parlare di pellicole tratte dai libri che recensivo, ma comunque sarebbe bello commentare anche qualche altro film, di quelli usciti da poco e che mi piacciono di più. Ciò non cambia completamente l’impostazione del blog, comunque continuerò a scrivere prettamente di libri, è giusto una cosa che mi andrebbe di fare ogni tanto.
Chi mi legge da un po’ dovrebbe saperlo, per chi invece non mi conosce, ecco una mia particolare caratteristica: io sono fissata con i premi cinematografici, in particolare con gli Oscar. Non so cosa mi attiri così tanto, probabilmente il poter studiarmi le candidature, passare le giornate al cinema, fare pronostici, aspettare la cerimonia e finalmente arrivarci, vedere il red carpet, le luci, i colori, i vestiti, le premiazioni, i discorsi di ringraziamento e il poter gioire, piangere ed emozionarsi. Insomma, la notte degli Oscar è uno dei miei momenti preferiti dell’anno, la aspetto come il Natale.
Quest’anno la cerimonia mi è molto piaciuta e per la prima volta ho indovinato quasi tutto (a parte miglior film, quello non lo becco mai, è una maledizione). A mio parere ci sono stati momenti memorabili, come il bellissimo discorso di Frances McDormand, ma ciò che sicuramente non mi scorderò mai e che mi ha riempito di felicità è stata la candidatura di Greta Gerwig, la quinta donna nella storia ad essere in lizza per il premio per la miglior regia. Purtroppo non l’abbiamo vista vincere, ma solo il fatto di essere stata candidata è stato incredibile.
Finalmente arriviamo alla recensione di oggi: infatti vi parlerò proprio del film di Greta Gerwing, “Lady Bird”.
Titolo originale: “Lady Bird”
Anno: 2018
Regia: Greta Gerwig
Cast: Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges, Timothée Chalamet


Per il trailer cliccate qui

Lady Bird è il sofisticato, ricercatissimo soprannome che l'adolescente Christine MacPherson (Saoirse Ronan) sceglie per se stessa. Nata e cresciuta a Sacramento, in California, Christine sogna di trasferirsi in una grande città cosmopolita della costa orientale (“o nel luogo in cui gli scrittori si appartano nei boschi”) per frequentare una prestigiosa università dove vivere avventure e scovare opportunità a ogni angolo. Giunta all'ultimo anno di liceo, la sua domanda di ammissione al college è povera di crediti extracurriculari, così per accedere al corso di studi dei suoi sogni, la diciassettenne è costretta a iscriversi al club teatrale del suo liceo. Animata da un incontenibile spirito di ribellione, una dispettosa indole anarchica e un'ambizione sfrenata che sogna di appagare lontano da casa, Christine scoprirà nel teatro un posto accogliente, un luogo dove incontrare nuovi amici e fare nuove esperienze; un rifugio dal rapporto complicato con la madre ipercritica e affettuosa, che vorrebbe che sua figlia diventasse “la migliore versione di se stessa”, e da un padre rimasto da poco disoccupato. Il giorno della partenza si avvicina, ma l'eccentrica Christine ha ora l'opportunità di esplorare le tappe dell'adolescenza che ha sempre rimandato: le mascalzonate, i balli scolastici, i primi amori.


Recensione
Prima di vedere “Lady Bird” ho pregato con tutto il cuore che fosse bello come immaginavo. Io morivo dalla voglia di poter fare il tifo per Greta Gerwig e se il suo film non fosse stato piacevole e ben fatto, per me sarebbe stato difficilissimo. Fortunatamente mi è piaciuto tantissimo e ha superato ampiamente le mie aspettative.

Sono convinta che leggendo la trama parte della gente starà pensando che vi parlerò di uno stupido film per adolescenti, banale e fatto male. Vi prego, non pensate male: ovviamente “Lady Bird” è un film di formazione, ispirato alla giovinezza della regista, ma è adatto a gran parte del pubblico.
Il punto di forza della pellicola, infatti, è la sua leggerezza, ma senza cadere in banalità e la sua comicità, senza rinunciare a raccontare vicende profonde. La regista ha puntato all’unire tutti gli spettatori nell’immedesimazione in una semplice ragazza e nella sua crescita, riuscendoci perfettamente.

Il film è incentrato su Christine, un’adolescente molto particolare che decide di farsi chiamare“Lady Bird”, con grandi sogni e speranze, messa però in difficoltà dalla realtà in cui vive. In particolare, la storia si concentra molto sul rapporto fra la ragazza e sua madre, che ci tiene a farle mantenere i piedi per terra, poiché la situazione economica della famiglia non è delle migliori. La donna tende ad essere molto apprensiva con la figlia, spesso fino a sembrare anaffettiva. Il loro rapporto è uno degli aspetti più interessanti dell’intera pellicola e ho adorato il fatto che a tratti fosse molto drammatico, ma a tratti anche comico, come nella scena della macchina, una delle prime del film e forse la più divertente.

“Lady Bird” si concentra molto anche su altre tematiche, come le pressioni della scuola e della famiglia, le scelte per il proprio futuro, le difficoltà economiche e, in particolare, l’amore e l’amicizia in età adolescenziale. Infatti, tre delle figure più importanti nella vita della protagonista sono proprio la migliore amica Julie, con cui Christine supera alti e bassi ma che, nonostante tutto, rimane il suo punto fermo, e i due ragazzi di cui si innamora nel corso del film, Danny e Kyle, che la aiutano a comprendere molte più cose su se stessa e sul mondo che la circonda.
Anche questi aspetti, che sono tipici delle storie adolescenziali, sono raccontati in maniera molto seria e precisa, ma allo stesso tempo leggera e semplice.

Il cast è composto per la maggior parte da attori giovanissimi, che nel corso degli ultimi anni sono riusciti a conquistare la critica e il pubblico.


Nel ruolo di Lady Bird troviamo Saoirse Ronan, conosciuta per avere un nome impronunciabile, per essere la Galway Girl nel video di Ed Sheeran (ve ne avevo già parlato nella recensione di “Amabili Resti”), ma soprattutto, perché all’età di 23 anni conta già tre candidature agli Oscar e una vittoria ai Golden Globes, proprio per questo ruolo. Mi sembra perciò inutile dire che la sua interpretazione è uno dei motivi più validi per vedere il film.

I genitori di Christine sono interpretati da Tracy Letts e da Laurie Letcalf. Quest’ultima è stata particolarmente brava nel ruolo dell’apprensiva madre di Christine, ricevendo una meritatissima candidatura agli Oscar.
Ad interpretare i ruoli di Danny e Kyle troviamo Lucas Hedges e Timothèe Chalamet, due attori giovanissimi, ma già ampiamenti acclamati dalla critica. Il primo infatti fu nominato agli Oscar per miglior attore non protagonista l’anno scorso per “Manchester by the sea”, mentre il secondo quest’anno era in lizza per il premio di miglior attore per “Chiamami col tuo nome” (arriverà presto una recensione del libro e del film). A mio parere le loro performance sono allo stesso livello di quelle degli altri attori, ma forse sono un po’ di parte, ho uno debole per Timothèe Chalamet. Insomma, ma guardatelo.


L’ambientazione in “Lady Bird” è fondamentale: il film si svolge a Sacramento, in California, ed è anche la città natale di Greta Gerwig. Ciò che ho amato di più infatti sono state le scelte della regista nelle inquadrature, che spesso si soffermano su alcuni punti della città. Non ho mai visto Sacramento, ma non me lo immagino come un posto particolarmente entusiasmante. Nel film, in ogni singola scena, sembra un posto estremamente affascinante e poetico.



Non riuscirei a dare un limite d’età a questo film: certo, “Lady Bird” si concentra sul mondo adolescenziale, ma sono comunque sicura che tutti possano affezionarsi alla dolce e irriverente Christine “Lady Bird” McPherson, riuscendo persino a ritrovare qualcosa del proprio carattere e della propria giovinezza.

Insomma, per chiunque sia alla ricerca di un film leggero, ma che allo stesso tempo trasmetta qualcosa, questo film è assolutamente da vedere.

Frase preferita: (mi piaceva in inglese, se volete vedere la scena in italiano cliccate qui)
You should just go to City College. You know, with your work ethic just go to City College and then to jail and then back to City College and then maybe you’d learn to pull yourself up and not expect everybody to do everything.


Curiosità 
Oggi nelle curiosità vorrei parlarvi di Greta Gerwig, la regista di questo film. Greta è nata a Sacramento il 4 agosto 1983. Ha cominciato a lavorare in alcuni film mumblecore, ovvero un movimento di cinema indipendente. In seguito ha partecipato a film come "Lo stravagante mondo di Greenberg", "Frances Ha" (per cui ha ricevuto una candidatura ai Golden Globe), "To Rome with love" e "Jackie". "Lady Bird" è il suo esordio dietro la cinepresa e per questa pellicola è stata premiata ai Golden Globe per la miglior sceneggiatura originale e per miglior film commedia. Inoltre, il film ha ricevuto varie candidature agli oscar, come miglior sceneggiatura originale, miglior attrice protagonista (Sarisse Ronan) e non (Laurie Metclaf), miglior film e miglior regia. Per quest'ultima nomination in particolare, Greta Gerwig è entrata nella storia, poiché è diventata la quinta regista donna mai candidata per il premio: insieme a lei ci sono state Lina Wetmuller, Jane Campion, Sofia Coppola e Kathryn Bigelow, l'unica ad aver vinto. 

Greta Gerwig

Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!

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