Speciale: John Green
Ciao a tutti! Oggi vi parlerò non di un singolo libro, ma di un autore. Lui probabilmente è il più famoso scrittore young adult e non conosco una ragazza della mia età che non abbia letto almeno un suo libro. Spesso i romanzi adolescenziali sono banali, stupidi e scritti malissimo, ma i suoi fanno eccezione. Infatti le sue storie non sono per niente scontate e il suo modo di scrivere incanta. I suoi romanzi più famosi sono quattro, più due scritti in collaborazione. Per oggi parleremo solo di quelli scritti da solo, perché uno dei due scritti con altri autori l'ho già recensito.
L'autore di cui voglio parlare in questa recensione è John Green e i suoi libri sono "Colpa delle stelle", "Città di Carta", "Cercando Alaska" e "Teorema Catherine".
L'autore di cui voglio parlare in questa recensione è John Green e i suoi libri sono "Colpa delle stelle", "Città di Carta", "Cercando Alaska" e "Teorema Catherine".
Colpa delle Stelle
(Titolo originale: The fault in our stars)
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.
Recensione
Colpa delle Stelle è senza ombra di dubbio il libro più famoso di John Green. Nel 2014 siamo stati bombardati dalle locandine del film e da teenager che continuavano a dire "Okay? Okay" o che tenevano sigarette in bocca senza mai accenderle.
La storia potrebbe sembrare un po' banale, ma in realtà è molto particolare. John Green ama aggiungere nei suoi romanzi citazioni originali, caratteristiche strane e piccoli particolari molto fini che dovrebbero stonare in un romanzo young adult. In realtà sono molto azzeccati e rendono la trama molto più interessante. Piccolo esempio: il personaggio di Augustus Waters è caratterizzato dalla sua folle paura dell'oblio e il suo più grande desiderio è fare qualcosa di memorabile per rimanere nella storia. Un personaggio così complesso è distante da questo genere di romanzi, ma comunque ci sta benissimo nella storia. È questo il punto forte dell'autore.
Augustus è il ragazzo perfetto, che tutte desideriamo. Forse è troppo perfetto, perché dopo aver letto libro sarete alla perenne ricerca di un ragazzo come lui. Piccola news: purtroppo non esistono ragazzi così.
Hazel è un'eroina moderna, ma ne avevo già parlato nello speciale dei personaggi femminili. È la voce narrante della storia ed è inutile dire che l'ho amata da pazzi. Quando non so che fare mi rileggo qualche pagina del libro in cui lei riflette e tutt'ora adoro i suoi pensieri e il suo fare ironico e sincero.
Non partite con i soliti preconcetti, guardate che il libro è veramente molto profondo. Purtroppo negli ultimi anni è stato talmente citato che ormai tutti pensano che sia un'idiozia, ma non lo è. È una storia affascinante, coinvolgente e intrigante che può essere letta in un'ora, anche giusto per curiosità. I personaggi hanno uno spessore, la trama un suo senso e tutto il libro è coerente. Tutto il successo che ha ottenuto non è immeritato.
Frase preferita:
Alcuni turisti pensano che Amsterdam sia la città del peccato, ma in realtà è la città della libertà. E nella libertà la maggior parte della gente vede il peccato
Il film
Il film omonimo è uscito nel 2014 con protagonisti Shailene Woodley e Ansel Elgort.
Gli attori sono troppo veri per essere veri e, come avrete capito, li ho adorati: ho già espresso la mia ammirazione per Shailene in varie altre recensioni e Ansel... non solo è figo ma pure bravo.
La pellicola non è troppo diversa dal libro e ciò mi ha fatto molto piacere. Purtroppo nel 2014 ero piccola e stupida perciò ho visto prima il film, ma poi mi sono resa conto del mio errore e sono riuscita ad apprezzare ancora di più il libro. Insegnamento importante: mai vedere il film prima di leggere il libro da cui è tratto.
La colonna sonora è magica (c'è Ed Sheehan!) e l'ambientazione ancora di più. Insomma, sembra praticamente una favola.
C'è poco da dire sulla trasposizione cinematografica: se ne è parlato per tanto tempo ed è stata molto apprezzata. Anche in questo caso è un trionfo giustamente conquistato.
Città di carta
(Titolo originale: Paper Towns)
Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso un'inquietante scoperta. Con il passare degli anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all'improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l'hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso. Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l'ultima.
Recensione
La storia di "Città di carta" è molto strana, può sembrare un po' troppo, ma anche in questo caso non è assolutamente quello che sembra. Anche se non è ben riuscito come "Colpa della stelle" questo romanzo ha una storia coerente e dei personaggi ben costruiti.
Anche in questo caso il protagonista maschile è un amore: Quentin è troppo tenero e per questo non esiste nella realtà. Si vede che John Green ci tiene ai personaggi maschili perché in ogni libro sono un più bello dell'altro. Quentin è dolce, intelligente e praticamente perfetto: dopo ogni capitolo ti viene da chiederti perché non esistono ragazzi come lui.
Margo invece è il personaggio più misterioso di John Green. La storia delle città di carta e la fuga la fanno sembrare un po' pazza, ma anche qui c'è una filosofia che l'autore ha creato dietro la protagonista. Per quanto possa essere bello il suo personaggio, probabilmente penserete che Quentin non si merita una ragazza come lei. La mia risposta è semplice: avete ragione. Sarà che io sono stata Team Quentin sin dai primi capitoli, ma credo proprio che un ragazzo come lui abbia bisogno di una ragazza più tranquilla. Piccolissimo esempio: prendiamo la serie How I Met Your Mother (se non l'avete finita questo è uno spoiler, perciò non leggete). Se non la conoscete è la storia di Ted, un uomo che racconta ai suoi figli con continui flashback come ha conosciuto la loro mamma. Dura nove stagioni, perciò non è proprio una storia corta, ma arriviamo al dunque. Ted è sempre stato innamorato di Robin, una ragazza molto particolare che non l'ha sempre ricambiato. Secondo me è anche un po' psicopatica, ma non sono completamente oggettiva, Robin non mi è mai piaciuta. Comunque, Ted alla fine di tutto trova Tracy, una ragazza dolcissima che sposerà e che diventerà la madre dei loro figli. Non finisce proprio così, perché poi Tracy muore e Ted si rimette con Robin, ma questo è un particolare che non ci serve e che mi fa ancora star male, perciò evitiamo.
Io ho visto Quentin un po' come Ted: lui amerà sempre Margo, ma forse dovrebbe stare con una donna che possa renderlo più felice. Io dico forse, perché non faccio spoiler: sta a voi scoprirlo.
Purtroppo anche in questo caso dopo l'uscita del film è la storia si è trasformata in commerciale e stupida. Anche qui, non lasciatevi spaventare: "Città di Carta" è un bellissimo libro, con una trama interessante e una storia molto più profonda di quanto possa sembrare.
Frase preferita:
Margo invece è il personaggio più misterioso di John Green. La storia delle città di carta e la fuga la fanno sembrare un po' pazza, ma anche qui c'è una filosofia che l'autore ha creato dietro la protagonista. Per quanto possa essere bello il suo personaggio, probabilmente penserete che Quentin non si merita una ragazza come lei. La mia risposta è semplice: avete ragione. Sarà che io sono stata Team Quentin sin dai primi capitoli, ma credo proprio che un ragazzo come lui abbia bisogno di una ragazza più tranquilla. Piccolissimo esempio: prendiamo la serie How I Met Your Mother (se non l'avete finita questo è uno spoiler, perciò non leggete). Se non la conoscete è la storia di Ted, un uomo che racconta ai suoi figli con continui flashback come ha conosciuto la loro mamma. Dura nove stagioni, perciò non è proprio una storia corta, ma arriviamo al dunque. Ted è sempre stato innamorato di Robin, una ragazza molto particolare che non l'ha sempre ricambiato. Secondo me è anche un po' psicopatica, ma non sono completamente oggettiva, Robin non mi è mai piaciuta. Comunque, Ted alla fine di tutto trova Tracy, una ragazza dolcissima che sposerà e che diventerà la madre dei loro figli. Non finisce proprio così, perché poi Tracy muore e Ted si rimette con Robin, ma questo è un particolare che non ci serve e che mi fa ancora star male, perciò evitiamo.
Io ho visto Quentin un po' come Ted: lui amerà sempre Margo, ma forse dovrebbe stare con una donna che possa renderlo più felice. Io dico forse, perché non faccio spoiler: sta a voi scoprirlo.
Purtroppo anche in questo caso dopo l'uscita del film è la storia si è trasformata in commerciale e stupida. Anche qui, non lasciatevi spaventare: "Città di Carta" è un bellissimo libro, con una trama interessante e una storia molto più profonda di quanto possa sembrare.
Frase preferita:
Insomma, smettila di guardare il cielo, altrimenti uno di questi giorni abbasserai gli occhi e ti accorgerai che sei volato via anche tu
Il film
Il film omonimo è uscito nel 2015 con protagonisti Nat Wolf e Cara Delevigne.
A me personalmente il film non è piaciuto, è troppo diverso dal libro. Sembra una copia molto approssimata del romanzo e poteva essere gestito meglio.
Nat Wolf è esattamente come mi immaginavo Quentin e Cara Delevigne... anche lei è troppo bella. Nonostante appaia solo per 20 minuti mi è piaciuta tantissimo. Sarà che io l'adoro per motivazioni mie, però mi è piaciuta tanto. È l'unica cosa che ho veramente adorato (oltre al mini cameo di Ansel Elgort).
In realtà non è proprio una schifezza, però mi aspettavo un po' di più dopo aver letto il libro.
Cercando Alaska
(Titolo originale: Looking for Alaska)
Miles Halter è affascinato dalle ultime parole di personaggi famosi ed è stanco della sua vita a casa. Parte quindi in collegio per cercare il suo "Grande Forse", come disse il poeta François Rabelais in punto di morte.
Alla scuola di Culver Creek lo aspetta, tra gli altri, Alaska Young. Intelligente, spiritosa, svitata e molto sexy, trascinerà Miles nel labirinto della sua complicata esistenza, catapultandolo nel mondo dei Grandi Forse.
Recensione
"Cercando Alaska" è sicuramente il mio libro preferito di John Green. Ho amato i personaggi, l'ambientazione, la storia e tutte le citazioni e le riflessioni che l'autore ci ha messo dentro. Fra la storia delle ultime parole e del labirinto non so cosa mi sia piaciuto di più.
I personaggi, come dicevo prima, sono uno più interessante dell'altro. Miles, il protagonista, è assolutamente grandioso. È lo stereotipo di un adolescente: timido, impacciato e insicuro, ma pronto a ciò che lo aspetta. La sua voce narrante trascina il lettore in questa affascinante storia ed è facile, almeno per qualcosina, rispecchiarsi in lui. La faccenda delle ultime parole è assolutamente fantastica, rende Miles originale e intrigante.
Chip, detto il Colonnello, è il compagno di stanza di Miles. Insieme e Takumi, Lara e, ovviamente, Alaska, vivranno delle incredibili avventure e la storia della loro amicizia è spettacolare. Chip è l'amico che tutti desideriamo: leale e sincero, che qualche volta vorresti picchiare. Ma insomma, anche questa è amicizia.
Arriviamo al mio personaggio preferito in assoluto, quello che secondo me è meglio riuscito a John Green: Alaska Young. Sarà la mia passione per i personaggi femminili con un nome strano, ma Alaska mi ha rubato subito il cuore. Per tanti aspetti è ciò che vorrei essere. Non per tutti, perché oltre ad essere immensamente grandiosa è anche immensamente depressa, ma per tanti sì. È un personaggio molto profondo con la sua spiccata ironia, l'incredibile furbizia e la sua singolare intelligenza e cultura. La filosofia del labirinto, su cui si concentra gran parte del romanzo, è geniale e ho adorato le sue riflessioni, così profonde e significative. Tutto ciò ha incantato Miles, che ovviamente si è subito innamorato di lei.
Alaska, come dicevo, è anche un personaggio profondamente infelice, così tanto da sembrare quasi bipolare. Alcuni avvenimenti della sua vita, di cui ovviamente non vi parlerò, l'hanno resa la persona emotivamente instabile che è. Anche in questo caso la sua follia vi farà pensare che Miles non la merita. Su ciò però non dico nulla, ci sono pareri contrastanti (come su tutto il libro in realtà).
Leggendo questo libro vi renderete conto del perché io dico che i libri di John Green non sono i tipici romanzi young adult: i suoi sono romanzi riflessivi e intensi e anche se le storie potrebbero sembrare banali, lui le rende originali e affascinanti. Io, lo ammetto, ho letto "Cercando Alaska" (così come gli altri suoi libri) presa dalla follia che si era creata dopo il film di "Colpa delle Stelle". Mi aspettavo una storiella semplice, un romanzo scontato. Per questo sono rimasta così stupita quando ho letto i suoi libri, in particolare questo: hanno tutti un tocco di eccentricità, quasi di follia che li rende così speciali. Alaska, così come gli altri personaggi, è atipica e le vicende sono assurde, ma è proprio questo il bello: la stravaganza del romanzo.
Persino la narrazione è assurda: all'inizio di ogni capitolo c'è scritto "tot giorni prima", fino ad arrivare ad un determinato giorno che cambierà il romanzo. Anche questo particolare è molto originale è aggiunge al libro persino un po' di suspense.
Ci sono mille motivi per leggere "Cercando Alaska". Il principale è che non è solo adatto ai teenager, ma a persone di ogni età. La storia e tutte le vicende sono molto profonde e, dopo averlo finito, vi assicuro che vi resteranno nel cuore.
Frase preferita:
(in realtà ne ho troppe, è stato un problema decidermi)
Passi la vita inchiodato nel labirinto, pensando al modo in cui un giorno ne uscirai, e a come sarà fantastico, e immagini che il futuro ti trascinerà pian piano fuori di lì, ma non succede. È solo usare il futuro per sfuggire al presente
Il film
In realtà questa sezione è inutile, perché il film non è ancora uscito. I diritti cinematografici sono stati comprati, ma è ormai da una vita che non si sa nulla. Gira voce da un sacco di tempo che il ruolo di Alaska probabilmente andrà a Kaya Scodelario, famosa per "Maze Runner" e "Skins", cosa che secondo me sarebbe fantastico, perché l'adoro. Qualcuno mi aveva detto, ma ci credo meno, che il ruolo di Miles andrà a Logan Lerman e quello del colonnello a Josh Hutcherson. Come dicevo non ci credo tanto innanzitutto perché sarebbe troppo bello per essere vero, poi perché le fonti non sono attendibili. E poi, ripeto, purtroppo l'idea del film è finita nel dimenticatoio.
Teorema Catherine
(Titolo originale: An abundance of Katherine)
Da quando ha l'età per essere attratto da una ragazza, Colin, ex bambino prodigio, forse genio matematico forse no, fissato con gli anagrammi, è uscito con diciannove Catherine. E tutte l'hanno piantato. Così decide di inventare un teorema che preveda l'esito di qualunque relazione amorosa. E gli eviti, se possibile, di farsi spezzare il cuore un'altra volta. Tutto questo nel corso di un'estate gloriosa, passata con l'amico Hassan, a scoprire posti nuovi, persone bizzarre di tutte le età, ragazze speciali che hanno il gran pregio di non chiamarsi Catherine.
Recensione
"Teorema Catherine" è il libro meno famoso di John Green, ma non per questo non vale la pena leggerlo. Certo, non è che il migliore fra i suoi romanzi, però comunque ha una bella trama ed è scritto pazzescamente, con l'inconfondibile stile di questo autore.
Anche in questo caso i personaggi sono assurdi: il protagonista è un ex bambino prodigio, cosa che io neanche pensavo potesse esistere. Però John non ha tutti i torti : quando un bambino prodigio cresce, che gli succede? Ovvio che tutti non diventano Einstein, però che fanno della loro vita? Cosa diventano? Colin se lo chiede da sempre e la risposta non c'è l'ha. E che fare quando vuoi trovare una risposta? Ovviamente parti per un viaggio on the road con il tuo migliore amico, ancora più folle di te. Perché se Colin vi sembra strano, Hassan lo è ancora di più. Per questo è il mio personaggio preferito.
Per tornare alla cosa del viaggio, John Green è fissato con le vacanze on the road: è il secondo libro in cui ne mette una (non vi dirò qual'è l'altro libro, lascio indovinare voi). In realtà l'autore nei suoi libri ripete spesso alcune situazioni o particolari. Per esempio, tutti i protagonisti maschili, tranne forse Augustus, hanno le stesse caratteristiche: timidi, insicuri e sensibili. Pure Colin è così, anche se forse con una riservatezza meno marcata. Sicuramente un personaggio incredibile, come del resto tutti quelli di questo scrittore.
Ciò che ho amato di più è la faccenda del teorema: praticamente Colin, ripensando alle sue relazioni con 19 Catherine diverse, sviluppa un modo per capire come successo e, nelle prossime relazione, per non farsi spezzare il cuore. Allora, se non l'avete capito (ma credo ci siate arrivati), vi spiego perché è così fantastico.
Innanzitutto mi fa morire il fatto che lui sia stato con 19 ragazze con lo stesso nome. Io a malapena conosco personalmente altre tre persone che si chiamano Camilla, lui è stato con 19 Catherine.
Inoltre, l'idea di un teorema per capire perché è stato lasciato da 19 Catherine è geniale: praticamente è la rivincita dello sfigato. Infine, il teorema è un'invenzione che tutti potremmo usare: io pagherei oro per una cosa del genere. Immaginate quante situazioni tristi e imbarazzanti eviteremmo. Il mondo sarebbe un posto bellissimo.
Ma cos'è che insegna questo libro? Sicuramente il valore dell'amicizia, fondamentale durante il racconto. L'importanza di credere in sé stessi, di cogliere il meglio da ogni cosa e di vivere intensamente. In fondo è il significato di ogni libro di John Green, l'insegnamento che lui vuole dare ai ragazzi che lo leggono. È questo che lo rende un grande scrittore: il fatto di voler comunicare sempre in modo diverso qualcosa di importante, con storie emozionanti e memorabili.
Frase preferita:
Ecco come ricordo io le cose. Ricordo le storie. Unisco i punti e viene fuori una storia. E i punti che non stanno bene nella storia magari scivolano via. Come quando trovi una costellazione. Guardi il cielo e non vedi tutte le stelle. Le stelle sembrano tutte lo stesso immenso cacchio di caos che sono. Ma tu vuoi vedere delle forme; vuoi vedere delle storie, così le isoli nel cielo. Vedi connessioni ovunque, quindi, alla fine della fiera, tu sei un narratore natoVisto che del probabile film di questo libro si sa meno che di quello di "Cercando Alaska", concluderò parlandovi di due cose che non c'entrano con la trama del romanzo di per sé, ma che ci tengo comunque a dire.
- Per la prima volta preferisco il titolo in italiano a quello in inglese. Insomma, An Abundance of Katherines, che tradotto letteralmente in italiano è Un'abbondanza di Katherine, è veramente orribile. John, ma dove sono finiti i tuoi titoli stupendi?
- C'è una cosa che non riesco a spiegarmi: perché in tutte le lingue è Katherine con la K e in italiano è con la C? Vi prego se qualcuno lo sapesse mi illumini, non ne ho la più pallida idea
Grazie per avermi seguito anche oggi, alla prossima recensione!
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