Qualcosa, Chiara Gamberale

Ciao a tutti! Oggi torno finalmente con un'autrice che per tutta l'estate mi ha ossessionata. Finalmente è uscito un suo nuovo romanzo (della mia reazione parliamo più tardi) ed eccomi qui per recensirlo: lei è Chiara Gamberale e il suo libro si chiama "Qualcosa".


La Principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa, ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma, quando sua madre muore, la Principessa si ritrova "un buco al posto del cuore". Smarrita, prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a "non-fare qualcosa di importante". Grazie a lui, anche la Principessa scopre il valore del "non-fare". E del silenzio, dell'immaginazione, della noia: tutto quello da cui era sempre fuggita. Tanto che, dopo avere fatto amicizia con il Cavalier Niente, Qualcosa di Troppo gli si ribella e pur di non fermarsi e di non sentire l'insopportabile "nostalgia di Niente" che la perseguita vive tante, troppe avventure... Fino ad arrivare in un misterioso tempio color pistacchio e capire che "è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura".

Recensione
Se leggete il mio blog da un po' dovreste sapere che io ho un'ossessione per Chiara Gamberale. Amo il suo modo di scrivere, amo le sue storie, amo i suoi personaggi... insomma, vado matta per i suoi libri. Se scorrete un po' indietro nelle recensioni noterete che in un certo periodo ho recensito solo suoi libri.
Essendo un po' sconnessa dal mondo io mica lo sapevo che stava per uscire un suo libro. Infatti quando l'ho visto in libreria per la prima volta la scena è stata un po' ridicola...
Capitemi, non vedevo l'ora di leggere un suo nuovo scritto. Vi ricordo che ho una lista da completare di libri della Gamberale da leggere.
Vi dico la verità, non mi aspettavo per niente una storia del genere, ma, come al solito, Chiara si supera sempre. Anche questa volta ha dimostrato di poter narrare qualsiasi cosa in qualsiasi modo, persino di raccontare le emozioni più profonde di ogni persona sotto forma di favola. Grandiosa.
Per cominciare, vorrei nominare le bellissime illustrazioni di Tuono Pettinato che hanno dato colore e vita a questa grandiosa storia.
Come dicevo, questa è una favola fatta di metafore: Qualcosa di Troppo, la principessa che non ha limiti, è una parte particolare dell'essere umano che Chiara ha voluto raccontare. Qualcosa di Troppo è entusiasta, iperattiva, piena di voglia di fare. Lei è l'immagine di chi è vuole occupare la giornata con tremila cose da fare, quasi con la paura di fermarsi.
Solo quando Qualcosa di Troppo è scossa da una tragedia si deve fermare, a causa di quello che lei chiama "un buco del cuore". Qui incontra il Cavalier Niente.
Niente infatti, a contrario della principessa, non fa niente: mentre la protagonista afferma di avere un sacco di cose importanti da fare, il cavaliere passa la giornata a non fare cose importanti. Insomma, sono gli antipodi.
Allora la principessa si fa coccolare dal non fare, dalla noia, dal silenzio e, incredibilmente, si sente bene. Il niente era qualcosa che non  aveva mai provato e non fa più così paura.
Essendo Qualcosa di Troppo, la principessa ricomincia ad esagerare, a vivere troppo avventure come suo solito, ma non è più come prima: sente la nostalgia di Niente.
Ora, non è facile analizzare questa storia. Non sono Chiara Gamberale (anche se sarebbe bello) e non ho scritto un romanzo sulla tendenza umana di scappare dalla noia, perciò probabilmente la mia personale analisi non sarà perfetta. Io vorrei semplicemente dire cosa ho capito da questo libro.
In un tempo in cui tutto corre non è facile abbandonarsi alla noia. Pensate a tutte le cose che facciamo durante il giorno: scuola, lavoro, attività di vario tipo. Forse è anche una propensione dell'uomo riempirsi di cose da fare, dedicarsi interamente ad una qualsiasi attività per non rischiare di non fare nulla. Ma davvero la noia è così brutta? Il silenzio, la tranquillità, il starsene in pace con i propri pensieri? Credo che l'autrice con il suo romanzo voglia dirci proprio di trovare un equilibrio tra Qualcosa di  Troppo e Niente, ovvero di vivere la nostra vita cercando di ritagliarci i nostri momenti al di fuori di questa frenetica società.
Per concludere, vorrei dire grazie a Chiara: grazie perché ormai sei diventata un'insegnante, un'amica, un modello e una fonte d'ispirazione per me. Grazie perché anche questa volta alla fine del libro  mi sono ritrovata a riflettere su me stessa e tutto quello che mi circonda. Grazie perché sempre alla fine del libro ho chiuso gli occhi e mi sono abbandonata a Madama Noia e ne ho apprezzato i pregi. Grazie perchè ancora una volta mi hai fatta ridere, commuovere ed emozionare come solo tu riesci.
Frase preferita:
È il puro fatto di stare al mondo la vera avventura 

Curiosità 
È uscita oggi una bellissima intervista a Chiara Gamberale insieme a Fedez su IO Donna. Vi lascio il link: 

Inoltre, piccola curiosità per chi conosce bene i libri di questa autrice: ad un certo punto Qualcosa di Troppo dice "Ti immagini come saremmo strani con i capelli al posto dei denti e i denti al posto dei capelli?" 
Chiara Gamberale ha già usato questa frase in un altro dei suoi libri, ovvero "Quattro etti d'amore, grazie", già recensito in precedenza. Volete scoprire in che contesto? Leggetelo.

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