Non ho mai avuto la mia età, Antonio Dikele Distefano

Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un romanzo con una storia molto particolare e soprattutto attuale. L'autore, spesso ingiustamente catalogato come "Young Adult", è si è liberato da questa etichetta con un libro profondo e sincero. Si tratta di "Non ho mai avuto la mia età" di Antonio Dikele Distefano.



Questa è la storia di un ragazzo che non ha mai avuto la sua età. Non ha neanche un nome, e per comodità lo chiameremo Zero. In realtà non ha mai avuto nulla. Perché la sua è una vita tutta in sottrazione, che ha sempre tolto e ha dato poco. Zero non ha cittadinanza, non ha madre, non ha soldi, e non si concede neanche il lusso di pensare al futuro. Zero ha dovuto capire in fretta che certe cose non si possono chiedere ai genitori, che ciò che è giusto non è patrimonio di tutti. Perché la vita non ha nessun obbligo di darti quello che credi di meritare e non lo ha nemmeno chi ti ha messo al mondo. Gli anni di Zero, dai sette ai diciotto, i capitoli che scandiscono il romanzo, sono duri, sono anni che hanno il sapore della povertà e della periferia. Ma sono anche anni passati ad attraversare strade in bici, con il cellulare attaccato a una cassa per permettere agli altri di sentire la musica. In piedi sui pedali, a ridere in mezzo alla via. Pomeriggi a giocare a pallone, a sperimentare il sesso e a bruciarsi per amore. Sono anni passati in quartiere consapevoli però che l'unico modo per salvarsi e garantirsi un futuro è andare via perché se nuoti nel fango, alla fine ti sporchi. Ma quello che c'è fuori fa paura. Ci sono gli sguardi indiscreti sui bus, le persone che tengono più stretta la borsa quando ci si avvicina, le ragazze che aumentano il passo e cambiano strada quando ti incontrano. C'è un Paese che non ti riconosce, gente che non si ricorda che essere italiani non è un merito ma un diritto. Fuori c'è la frase che ti ripeteva sempre la mamma e che ti rimbomba in testa "i bianchi nei neri ci vedono sempre qualcosa di cattivo".

Recensione
Ogni tanto mi rendo conto di essere un po' snob. Penso di essere una persona abbastanza alla mano, ma quando si tratta di libri so che certe cose non le leggerò mai, come i libri degli youtuber, i romanzi rosa o le fanfiction su Wattpad. Lo so, non si dovrebbero mettere troppi limiti e infatti su questa cosa ci sto lavorando. 
I romanzi di Antonio Dikele Distefano erano proprio tra questi, mi sembravano troppo smielati e banali. Quando però ho letto la trama di "Non ho mai avuto la mia età" mi sono ricreduta e ho deciso di superare il mio limite, scoprendo un libro sorprendentemente profondo che mi ha lasciata senza fiato. Ho trovato la scelta di raccontare una storia del genere e metterci così tanto del proprio vissuto molto coraggiosa. 

"Non ho mai avuto la mia età" narra la storia di Zero dai sette ai diciotto anni. La sua vita è sempre stata complicata, piena di dolore, odio, privazioni e rabbia. Non si è mai sentito benvenuto a casa sua: essendo figlio di stranieri, non ha cittadinanza italiana, anche se è il suo luogo di nascita. Sin da bambino, Zero ha dovuto affrontare le sfide più dure che la vita gli potesse presentare ed è cresciuto insieme ad altri ragazzi esattamente come lui, che spendono la loro esistenza sentendosi sempre fuori posto. 
Questa storia è sicuramente molto forte e dura, ma soprattutto tristemente attuale. L'autore la racconta con una profonda malinconia, trasmettendo al lettore un senso di inquietudine. 

Antonio Dikele Distefano è nato in Italia, ma i genitori sono dell'Angola. Per questo motivo fino all'età di diciotto anni non ha potuto essere definito cittadino italiano, così come il suo protagonista e tutti i minorenni nati in Italia da genitori stranieri. 
La questione della cittadinanza e il dibattito tra Ius Soli e Ius Sanguinis è molto complesso. Essendo un argomento che mi interessa, sono molto informata. Spesso se ne parla senza sapere, tirando fuori i soliti paroloni e frasi fatte che, alla fine, non vogliono dire nulla. Bisogna lasciare parlare chi vive la questione sulla propria pelle, chi davvero ha meno opportunità semplicemente perché i genitori non sono italiani. Distefano ha aperto la discussione, parlando della sua rabbia e del senso di ingiustizia che ha sempre provato. "Non ho mai avuto la mia età" descrive finalmente cosa provano gli ultimi, perché questi ragazzi sono davvero considerati davvero gli ultimi. A volte il suo stile pare un po' schematico, ma in questo caso è comunque d'impatto, tra il nostalgico e il dolceamaro. 
L'autore non parla solo di questo: povertà, solitudine, omofobia e razzismo sono fra le tematiche di questo libro, coraggioso e sfacciato in ogni suo capitolo

"Non ho mai avuto la mia età" mi ha fatto male. Mi ha ferita in qualità di italiana, così come mi ferisce vedere amici miei che io considero cittadini quanto me non poter viaggiare senza visti particolari, dover rinnovare un permesso di soggiorno per stare a casa loro e non venire considerati appartenenti alla loro patria. Detesto il fatto che non riesco più a sentirmi orgogliosa del mio Paese perché altri non vengono trattati ugualmente a me. 
Oltre ad essere un bellissimo romanzo di formazione, questo romanzo ci ricorda le nostre mancanze. Ce le ricorda duramente, togliendoci il respiro e facendoci piangere fino all'ultimo capitolo. Ma oltre ad essere così tragicamente drammatico, l'autore vuole dirci che  possiamo fare di meglio. Lo dobbiamo a chi sente di non avere una patria, a chi ha passato la vita intera pensando di essere odiato e che non esistesse un posto per lui. Nel XXI secolo non è possibile che ci siano ancora storie come quella di Zero: abbiamo il dovere di garantire una vita degna di essere vissuta a persone come lui. 
Grazie Antonio per avercelo ricordato. 

Citazione preferita:  
"Voglio, voglio, voglio!" urlarono gli altri insieme seguendomi a ruota. 
Lo urlammo per un tempo indefinito ad occhi chiusi. 
Volevamo tante cose dalla vita e le stavamo chiedendo al cielo, alla luna, a Dio. 
Volevamo tutto quello che ci era stato negato, e in tutto questo avevamo solo tredici anni.  

Curiosità 
Insieme a Netflix, Antonio Dikele Distefano sta scrivendo una serie tratta da questo romanzo. Si intitolerà "Zero" e la trama sarà un po' differente. L'uscita è prevista per il 2020. 
Per il video dell'annuncio cliccate qui


Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!







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