L'isola dell'abbandono, Chiara Gamberale
Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un'autrice a cui sono tanto affezionata. I suoi libri sono tra i primi che ho recensito su questo blog e sono molto legata alle sue storie, che riescono sempre a comunicar,i qualcosa. Circa un mese fa finalmente è uscito il suo nuovo romanzo: lei è Chiara Gamberale e il suo libro "L'isola dell'abbandono".
Pare che l’espressione “piantare in asso” si debba a Teseo che, una volta uscito dal labirinto grazie all’aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la lascia sull’isola di Naxos. In Naxos: in asso, appunto.
Proprio sull’isola di Naxos, l’inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente all’improvviso l’urgenza di tornare. È lì che, dieci anni prima, in quella che doveva essere una vacanza, è stata brutalmente abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato amore e sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come lei, quella di rinunciare alla fuga. E restare.
Ma come fa una straordinaria possibilità a rivelarsi un pericolo? E come fa un trauma a trasformarsi in un alibi? Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su quell’isola?
Solo adesso lei riesce a chiederselo, perché è appena diventata madre, tutto dentro di sé si è allo stesso tempo saldato e infragilito, e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficoltà a considerarsi una famiglia. Anche se non lo vorrebbe, così, è finalmente pronta per incontrare di nuovo tutto quello che si era abituata a dimenticare, a cominciare dal suo nome, dalla sua identità più profonda…
Pare che l’espressione “piantare in asso” si debba a Teseo che, una volta uscito dal labirinto grazie all’aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la lascia sull’isola di Naxos. In Naxos: in asso, appunto.
Proprio sull’isola di Naxos, l’inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente all’improvviso l’urgenza di tornare. È lì che, dieci anni prima, in quella che doveva essere una vacanza, è stata brutalmente abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato amore e sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come lei, quella di rinunciare alla fuga. E restare.
Ma come fa una straordinaria possibilità a rivelarsi un pericolo? E come fa un trauma a trasformarsi in un alibi? Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su quell’isola?
Solo adesso lei riesce a chiederselo, perché è appena diventata madre, tutto dentro di sé si è allo stesso tempo saldato e infragilito, e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficoltà a considerarsi una famiglia. Anche se non lo vorrebbe, così, è finalmente pronta per incontrare di nuovo tutto quello che si era abituata a dimenticare, a cominciare dal suo nome, dalla sua identità più profonda…
Recensione
Nel periodo delle medie Chiara Gamberale era una specie di ossessione per me: nonostante le sue tematiche fossero spesso abbastanza lontane dal mio mondo, ogni volta che leggevo un suo libro mi sentivo capita. Il suo modo di raccontare la rendeva vicina a me, mi sembrava che fosse un'amica.
Era tanto che non prendevo in mano un suo romanzo, perciò quando è uscito "L'isola dell'abbandono" non ero convintissima, perché avevo paura che l'autrice non avesse più nulla da comunicarmi. Fortunatamente, mi sono dovuta ricredere: quando ho girato l'ultima pagina, mi sono sentita a casa.
La storia è molto semplice: la protagonista è una giovane madre, in crisi con il suo compagno. In questo momento di fragilità, ricorda le tre relazioni più importanti della sua vita: il suo primo vero amore è stato Stefano, da cui, come nel mito greco, è stata abbandonata sull'isola di Naxos. A salvarla è stato Di, conosciuto sull'isola, grazie a cui ha capito di poter ancora amare. Infine, c'è Damiano, il padre di suo figlio, per il quale non sa che sentimenti provare. Queste tre relazioni, così diverse tra di loro, l'hanno condotta al momento più bello e particolare della sua vita, ovvero la nascita del figlio.
Nei suoi romanzi, Chiara Gamberale ha sempre parlato di amore in maniera un po' complessa, analizzandone ogni sua sfaccettatura. Questo libro non fa eccezione: l'abbandono, la felicità, la crisi, il ritrovamento, sono tutte tematiche affrontate in maniera dettagliata, ma allo stesso tempo dolce e sincera. Sembra quasi che l'autrice ci legga nel cervello, indovinando i nostri più profondi sentimenti. Credetemi, se è successo ad una ragazza di diciassette anni che d'amore sa poco e niente, penso proprio che capiti a tutti.
Le protagoniste dell'autrice sono sempre donne un po' contorte: da Erica e Tea, personaggi di "Quattro grammi d'amore, grazie", a Mandorla di "Le luci nella case degli altri", Chiara di "Per dieci minuti" e Lidia, protagonista di "La zona cieca" e "Adesso" e ricorrente in tanti altri romanzi (anche in questo avrà un piccolo ruolo), ognuna di queste donne rappresenta la parte più riflessiva di ognuna di noi, quella che ci porta a soffrire e a preoccuparci di di quanto dovremmo. La protagonista di "L'isola dell'abbandono" rappresenta in un certo senso una novità, poiché è una neomamma. Se già i personaggi di Chiara Gamberale sono complessi, immaginatevi questa donna così fragile emotivamente: entrare nella sua testa e comprendere i suoi pensieri è affascinante e l'autrice l'ha reso ancora più incredibile. Il cambiamento radicale da donna senza troppi impegni a mamma apprensiva è raccontato in modo incredibilmente verosimile.
È capitato a tutti di sentirsi abbandonati, da chi viene lasciato dopo anni di relazione a chi ha zero esperienza. Con il suo nuovo libro, Chiara Gamberale è riuscita a far sentire compreso chiunque abbai mai provato questa sensazione. Nessun ostacolo è troppo grande per non essere superato: questo è il profondo insegnamento del romanzo.
"L'isola dell'abbandono" è una storia sincera, profonda e avvincente. Dopo aver finito il libro si può dire solo un cosa: grazie Chiara per essere tornata.
Curiosità
Ho sempre pensato che nei libri di Chiara Gamberale ci fosse tanto della sua vita personale. Non ne ho mai avuto conferma, è sempre stata una mia sensazione. In questo caso, però, certamente c'è qualcosa: nel 2017, l'autrice è diventata mamma della sua prima figlia Vita, avuta con Gianluca Foglia, direttore editoriale della Feltrinelli.
Da "IoDonna" |
Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!
Commenti
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