Serie tv: Pose (Ryan Murphy)

Ciao a tutti! Il post di oggi sarà un po' diverso: mi piacerebbe parlare di una serie che ho visto recentemente e che ho trovato assolutamente bellissima. È stata trasmessa l'estate scorsa negli Stati Uniti e in Italia è uscita su Netflix a gennaio. Il successo è stato talmente grande che è stata rinnovata per una seconda stagione, in uscita a giugno.
La serie esplora una tematica che mi interessa tantissimo e che trovo vena affrontata troppo poco spesso. Per questo motivo oggi vi spiegherò le mie ragioni per cui catapultarvi in questo mondo inesplorato che è "Pose".
Titolo originale: Pose
Anno: 2018
Ideatori: Ryan Murphy, Brad Falchuk, Steven Canals
Cast: Mj Rodriguez, Billy Porter, Indya Moore, Dominique Jackson, Evan Peters
Per il trailer cliccate qui 
Nel 1987 una diagnosi spinge l'icona della ball culture Bianca a fondare la propria "casa" nel Bronx, dove ospita il ballerino senzatetto Damon e la prostituta Angel. 

Recensione
Avvertenza: sto per parlarvi di una delle mie serie preferite di sempre. Questa mia curiosità è nata da una mia nuova passione, ovvero "RuPaul's Drag Race". Per chi non lo conosce, brevemente è una competizione che vede sfidarsi delle drag queen in differenti sfide. Oramai dista abbastanza dalla cultura dei ball, ma ci sono spesso dei riferimenti. "Pose" mi ha chiarito molto le idee su questo splendido mondo e me ne sono innamorata. 
La serie vi catapulta in un universo meraviglioso, fatto di balli, colori, sfilate e musiche: un universo che per tanti è difficile da spiegare a parole (per questo ho deciso di mettere una trama così corta). In pochi conoscono la storia della comunità LGBT, molti meno della "ball culture". Bisogna vedere la serie per immergersi all'interno di questo mondo: per godersela appieno, consiglio a chi conosce bene l'inglese di vedersela in lingua originale.  


I ball sono delle competizioni molto popolari nella comunità LGBT: i partecipanti si sfidano ballando, sfilando e emulando diverse categorie sociali travestendosi (da qui le drag queen). La maggior parte si riunisce in gruppi detti "houses" (famiglie). Questi eventi sono entrati in voga negli anni ottanta, in particolare negli USA. Per questo motivo la tematica in Italia è quasi totalmente sconosciuta. 
La serie segue la storia di Bianca, giovane donna newyorkese che scopre di essere sieropositiva. La notizia la sconvolge talmente tanto che decide di creare una propria famiglia, "la casa degli Evangelista". Con se accoglierà Damon, un ragazzo omosessuale cacciato di casa dai genitori e con il sogno di diventare ballerino, Angel, una prostituta che vivrà una relazione particolare con uno dei suoi clienti, e tanti altri ragazzi ripudiati dalla società che cercano riscatto durante i ball. la famiglia di Bianca si scontrerà con la sua vecchia casa, guidata da Elektra Abundance, per conquistare la gloria.
Questa trama, che può risultare un po' troppo stravagante per i più scettici, viene rappresentata in maniera incredibilmente emozionante. Si ride tanto, si piange ancor di più, ma soprattutto ci si immedesima enormemente nei personaggi, anche se spesso sembrano molto distanti dal nostro mondo.


In "Pose" non si può individuare un solo protagonista: tutti i personaggi hanno un ruolo fondamentale nella storia. Le storyline sono tantissime e si incrociano tutte in maniera perfetta, creando una storia davvero avvincente.
Ogni personaggio meriterebbe un paragrafo a testa. Per non dilungarmi troppo (e anche per non togliervi il piacere della scoperta), ho individuato i cinque protagonisti principali, quelli che incarnano perfettamente lo spirito della serie:

  • Bianca, interpretata da MJ Rodriguez, fulcro della vicenda: pilastro della ball culture newyorkese, in seguito alla sua diagnosi decide di lasciare la casa che l'ha ospitata (House of Abundance) per crearne una propria (House of Evangelista). È una dura, una donna dal carattere perseverante. Rappresenta perfettamente la comunità LGBT in un periodo molto particolare per essa (i primi anni di diffusione dell'HIV)
  • Angel, interpretata dalla bellissima e bravissima Indya Moore, uno dei personaggi più iconici della serie. Anche lei appartenente agli Abundance e poi agli Evangelista, si guadagna da vivere facendo la prostituta e, un giorno, incontra Stan (Evan Peters), giovane uomo di successo, con cui instaurerà un particolare rapporto. Una donna meravigliosa, simbolo dell'importanza del credere in se stessi
  • Elektra Abundance, interpretata da Dominique Jakson. È l'eccentrica madre della famiglia Abundance che si scontrerà con Bianca. Come ogni cattivo che si rispetti, alla fine dimostrerà anche lei di avere un cuore
  • Damon, interpretato da Ryan Jamaal Swain. È il primo "figlio" di Bianca, un ragazzo abbandonato che vuole seguire il sogno di diventare ballerino. È uno dei personaggi più emozionanti, che incarna il desiderio di ogni ragazzo di poter esprimere pienamente se stesso: è impossibile non immedesimarsi in lui. Fun fact: la prima volta che ha ballato, mi sono commossa tantissimo. Così ho capito che questa serie era perfetta per me. 
  • Pray Tell, il mio personaggio preferito, interpretato dal magnifico Billy Porter (cercatevi il suo outfit per la cerimonia degli Oscar di quest'anno e del MET Gala). Oltre ad essere l'organizzatore della maggior parte delle competizioni, è un grande amico di Bianca. È l'essenza della serie: stravagante ed irriverente, ma allo stesso tempo fragile e debole. La serie sarebbe da vedere anche solo per lui.
Non avendo trovato una foto dell'intero cast, ecco alcune delle protagoniste femminili: da sinistra Haile Sahar (Lulu), Indya Moore (Angel), Dominique Jackson (Elektra), Angelica Ross (Candy) e Mj Rodriguez (Bianca)

Qui Billy Porter agli Oscar perché sì
"Pose" è intrattenimento puro, ma non solo. Vengono affrontate tematiche delicate e particolari, di cui non si parla spesso. L'arrivo dell'AIDS ha segnato profondamente la società e la serie ne parla in maniera sofferta e drammatica, rappresentando tutto il dolore di una comunità trattata alla stregua, allontanata, quasi come se avesse una colpa. La storia però, oltre a donare una prospettiva molto drammatica del periodo in cui si svolge, vuole donare un messaggio di speranza. Infatti, l'amore è il filo che unisce tutto, indipendentemente da ogni cosa. Chiunque è stato abbandonato ha la possibilità di trovare la propria casa e di ricevere l'affetto che non ha mai avuto. È la prova che il termine "famiglia" può voler dire qualsiasi cosa, da un eccentrico ballerino, una giovane donna transessuale che per sopravvivere deve prostituirsi e una regina dei ball: "per quello che sappiamo, domani potrebbe non arrivare mai, perciò amiamoci adesso" dice la bellissima canzone di Nina Simone cantata da Pray Tell al suo amore in una delle scene più strappalacrime di tutte (vorrei che Billy Porter cantasse la colonna sonora della mia vita). 


Per concludere, "Pose" è divertente, commovente, entusiasmante, colorata, eccentrica, profonda e fatta benissimo, caratteristiche che si possono trovare in molti dei prodotti di Ryan Murphy e Brad Falchuk, gli ideatori (Glee, American Horror Story). La trama è ben ideata, i costumi meravigliosi, le musiche molto azzeccate e gli attori bravissimi. C'è qualcosa di più importante però dietro alla serie: vuole raccontare un mondo che è stato per troppo tempo sconosciuto e che merita un certo spazio. È incredibile come l'arrivo di Trump alla Casa Bianca sia stato seguito da tante serie di protesta: "Pose" è arrivata nel momento giusto, quando la comunità LGBT ha ricominciato a sentirsi isolata. Murphy e Falchuk ci ricordano che in fondo siamo tutti persone, nonostante tutto ciò che ci differenzia. 



Curiosità 
Coloro che hanno già visto "Pose" concorderanno che gli otto episodi sono davvero troppo corti. Fortunatamente, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione: uscirà negli Stati Uniti l'11 giugno, mentre in Italia la data è ancora da definire. 


Grazie per avermi seguita anche oggi e alla prossima recensione!

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